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Visualizzazione dei post con l'etichetta don ciotti

La Chiesa, i preti, la mafia

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Le p arole pronunciate la scorsa settimana in occasione della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime di mafia dal Papa sono straordinariamente importanti. Ed importante è come sempre il ruolo di Don Ciotti nell'affermare un no forte alla mafia, senza retorica, ma con la forza di un percorso che oramai si è fatto ventennale. Papa Francesco ha indossato la stola di Don Peppino Diana, ucciso dalla camorra venti anni fa, in un gesto altamente simbolico a cui ha associato parole di condanna forti contro le mafie ed il rapporto perverso tra criminalità organizzata e Chiesa. Un rapporto fatto di gesti che assomigliano a superstizioni ma che sono fortemente intrise di tradizione cristiana, nelle immaginette bruciate, nella presenza ostentata alle processioni. Un rapporto intriso anche di cattivi comportamenti di alcuni preti, complici e qualche volta ignavi. un articolo di qualche giorno fa su Repubblica, un percorso cominciato da Giovanni Paolo I

I dubbi sulla riforma sul voto di scambio

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La riforma sul voto di scambio, di cui vi avevamo ampiamente informato su questo blog , salutando con entusiasmo la presenza di norme più severe per punire i rapporti mafia-politica, oggi è stato approvato all'unanimità alla camera. Non sono mancate però le polemiche, presenti sulle pagine dei giornali di oggi. In particolare ha destato attenzione l'articolo di Roberto Saviano per la Repubblica, che così si è espresso:   Nel 1992 -  sull'onda dell'indignazione per due stragi, quella di Capaci e via D'Amelio  -  venne introdotto nel codice penale l'articolo 416-ter che punisce chi ottiene la promessa di voti dalle associazioni mafiose in cambio di denaro. È la norma tuttora vigente in materia di scambio elettorale politico-mafioso, una norma che al suo interno conserva un gravissimo limite. Per essere punibile, infatti, il candidato che riceve la promessa di voti da parte dell'associazione mafiosa deve aver erogato in cambio del denaro, che è c

Sì alla riforma del voto di scambio. Un'impegno concreto contro la mafia

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  270.000 cittadini hanno chiesto a gran voce la riforma del 416 ter e i l testo definitivo è stato appena adottato all’unanimità dalla Commissione Giustizia della Camera . Dal 15 luglio si vota in Aula. Nata da una mobilitazione popolare, portata avanti in parlamento dall'intergruppo dei Braccialetti bianchi , i parlamentari di tutti i partiti che da subito hanno sposato la causa, nel testo che sarà sottoposto alla discussione e votazione della Camera recita: Chiunque accetta consapevolmente il procacciamento di voti con le modalità previste dal terzo comma dell art 416 bis in cambio dell’erogazione di denaro o di altra utilita è punito con la reclusione da 4 a 10 anni.La stessa pena si applica a Chi procaccia voti con le modalità indicate al comma precedente. Un segnale importante, che dimostra una volta tanto, la volontà politica di intervenire su questa norma cruciale per la lotta alla corruzione in Italia, rispondendo all’istanza della società civile. 

Senza corruzione riparte il futuro

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Cinque impegni stringenti di trasparenza, integrità e responsabilità per sconfiggere la corruzione che blocca il futuro dell'Italia. Li chiedono ai candidati al Parlamento i cittadini che aderiscono a Riparte il futuro, l'innovativa campagna di mobilitazione digitale contro la corruzione , prima in Europa di questa portata. Promossa da Libera e Gruppo Abele , ha l'obiettivo di impegnare i candidati di tutti i partiti politici a quella trasparenza che in altri Paesi dell'Unione è prevista dalla legge. Riparte il futuro chiede ai candidati di mettere in rete il curriculum vitae, la propria condizione reddituale e patrimoniale, l'eventuale presenza di conflitti d'interesse, la propria situazione giudiziaria . E li impegna a riformare nei primi 100 giorni della nuova legislatura l'art. 416 ter del Codice Penale , la norma che riguarda lo scambio elettorale politico-mafioso e che considera corruzione soltanto il passaggio di denaro dal rappresentante pubblic

Il raduno nazionale dei giovani di Libera

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Abbiamo scritto molto dalle pagine di questo blog di legalità.  Che parlare di legalità non è per forza chic e di moda, quando tocca ciò che ci sta più vicino, quando si parla di rapporti tra privati e amministrazioni locali, di trasparenza amministrativa, o anche solo di riciclaggio nei locali dove passiamo il sabato sera.  Alla Festa Democratica di quest'anno abbiamo avuto ospite Alessandro Caruso, membro dell'associazione Addiopizzo : con lui abbiamo parlato di beni confiscati alla mafia e di esercenti che denunciano il pizzo. Anche la scuola di formazione regionale dei giovani democratici , alla sua quarta edizione (ne avevamo parlato qui ) ha affrontato il tema Oggi vi vogliamo segnalare l'inizio del raduno nazionale dei giovani di Libera . Ce lo racconta il Corriere della Sera Trecento giovani da tutta Italia al raduno nazionale dei giovani di Libera: insieme per parlare di legalità e della diffidenza di cui è vittima chi propugna la cultura antimafia anche

Ripartiamo dai giovani

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Stamattina i primi dati dell'Istat ( qui ) sulla disoccupazione rivelano la drammatica situazione del lavoro in Italia, con il tasso di disoccupazione che a settembre è balzato all'8,3%, dall'8,0% di agosto. Ed è ancora più drammatico il dato della disoccupazione giovanile : i giovani dai 15 ai 24 anni senza lavoro sono il 29,3% , in aumento rispetto al 28% di agosto. E' il dato peggiore degli ultimi sette anni. I dati sulla disoccupazione si aggiungono a quelli che arrivano dalle Borse, con i Titoli di Stato schizzati ad oltre il 6%, lo spread oltre i 400 punti e l'inflazione al 3,8%. Di fronte a queste notizie, che rivelano la reale situazione del nostro Paese, vogliamo però tornare all'iniziativa del weekend del PD, dedicata ai giovani e al Sud (ne abbiamo parlato ieri qui ). Conoscete Peppe Pagano? Sicuramente no, di lui non ha parlato nessun giornale e nessun TG, ieri. È responsabile della Nco, nuova cucina organizzata , cioè una osteria-rist