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Visualizzazione dei post con l'etichetta diritti umani

Follia disumana

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La Geo Barents, la nave umanitaria di Medecins sans Frontieres, ha attraccato oggi alla banchina del porto della Spezia con a bordo 336 persone, tra cui 52 donne (tre incinte) e 80 minori, alcuni molto piccoli e non accompagnati.  È semplicemente folle che chi salva vite in mare debba poi allungare di migliaia di chilometri il proprio viaggio e, con esso, le sofferenze dei profughi. Una politica disumana voluta dal Governo per finalità propagandistiche e che offende l’immagine dell’Italia davanti agli occhi del mondo. Grazie alle ONG e alle associazioni di volontariato che ora si prenderanno cura di queste persone, fornendo un primo soccorso: è solo grazie a loro se il nostro Paese tiene alta la bandiera della solidarietà, calpestata dalla destra.

Decreto Cutro: una vergogna!

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Il decreto Cutro è una vergogna, a partire dal nome che specula su una tragedia: ha fatto bene la Deputata Rachele Scarpa a dirlo chiaramente.  Ma è una vergogna anche per il metodo - l’ennesima fiducia per imbavagliare il Parlamento - e per il merito, con misure che riportano indietro le lancette dei diritti e stringono le maglie sulle politiche migratorie, non per ridurre gli sbarchi ma per aumentare il numero di irregolari sul territorio. Una precisa strategia già attuata in passato da Salvini e necessaria ad alimentare la propaganda ideologica della destra e il senso di “emergenza.”  E sempre propaganda è l’inasprimento delle pene per gli scafisti: pene pressoché inapplicabili ma necessarie alla narrazione di Meloni e la sua lotta sul “globo terracqueo.” 

Dalla parte delle donne iraniane

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Non conosce tregua la repressione in Iran. Fatemeh Motamed-Arya e Afsaneh Bayegan, due attrici estremamente conosciute e popolari nel Paese, sono finite nel mirino del regime dopo essere state avvistate in pubblico mentre non indossavano l’hijab obbligatorio.  Da aprile il regime ha inasprito i controlli, avvalendosi anche dell’aiuto della tecnologia, e le autorità hanno iniziato a installare telecamere intelligenti per identificare le donne che non indossano il velo. Nella regolamentazione sull’AI a cui sta lavorando il Parlamento Europeo ci sarà il divieto esplicito per questo tipo di telecamere biometriche nei luoghi pubblici, già utilizzate ad esempio anche in Cina.  Solidarietà alle donne iraniane in lotta: la battaglia per i diritti umani passa dal ruolo dell’Europa, sia nel rappresentare un faro rispetto alla tutela delle persone, sia alzando il livello di pressione diplomatica sul regime.

Contro i diritti umani

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Giorgia Meloni a Londra si è detta “d’accordo” con le politiche sull’immigrazione del Primo Ministro britannico Rishi Sunak, mentre fuori da Downing Street veniva accolta dai cori "Meloni out, refugees in". Ma cosa prevede la politica di Sunak sul tema? Forse è bene ricordarlo, in modo da rendere evidente la gravità di questa affermazione di Meloni: la deportazione in Ruanda di tutti i migranti che sbarcano in UK e il veto alle richieste di asilo. Un piano in aperto conflitto con la Corte Europea dei diritti dell’uomo e per ora bloccato da una durissima battaglia legale e democratica.  Meloni ha già isolato l’Italia in Europa per la sua guerra ideologica contro i profughi, non cerchi ora di peggiorare la situazione con strampalate sintonie politiche a destra: sui migranti servono cooperazione, solidarietà e solidi percorsi di accoglienza e integrazione.

Tutto per il potere

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Ecco il manifesto di Erdogan, che inaugura la campagna elettorale con arresti di massa dei suoi oppositori: ieri la polizia ha fatto irruzione nelle case di giornalisti, avvocati, politici, artisti e attivisti per i diritti umani, tutti curdi. Tra gli arrestati figurano dirigenti del partito filo-curdo HDP, tra i quali spicca il co-vice presidente Ozlem Gunduz, accusati di fiancheggiare il Pkk e l'organizzazione affiliata del Kck nell'ambito di un'indagine sulle "attività terroristiche" condotte dai due gruppi. L'HDP è il secondo partito di opposizione in Parlamento e da tempo è nel mirino della repressione autoritaria di Erdogan: bisogna fare luce su questi arresti e vigilare sulla regolarità delle elezioni in Turchia. Erdogan, sotto nei sondaggi, cercherà di usare ogni mezzo per mantenere il potere.

I Sindaci contro l'abolizione della protezione speciale

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Da Rho e Arese a Gorgonzola, da Buccinasco a Paderno Dugnano, da Opera a Bollate. 48 sindaci dell’area metropolitana milanese hanno scritto al ministro Piantedosi per ribadire la loro contrarietà all’abolizione della protezione speciale.  Con l’abolizione dell’istituto della protezione speciale il governo si lava le mani di tutte le conseguenze dell’aumento dei flussi migratori. Le amministrazioni locali, sempre più sole e inascoltate, dovranno farsi carico di tutti gli effetti di questa decisione sbagliata che cancella i percorsi virtuosi avviati in passato per un’accoglienza diffusa e capillare.  Giù le mani dai diritti!

Alzare i muri non è la risposta

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Non conosce limiti l’ipocrisia della destra europea sul tema migratorio: Manfred Weber, il leader del PPE, ha scelto di assecondare la destra radicale e populista parlando di nuovi muri e recinzioni ai confini dell’Europa e presentando emendamenti al bilancio per realizzarli con risorse comuni europee.  Al contrario, servirebbe una riforma del Regolamento di Dublino per la migrazione basata sulla solidarietà tra i Paesi dell'Unione, soluzione che proprio i governi conservatori in Consiglio boicottano da anni! Se passeranno questi emendamenti, gestire i flussi migratori per l’Italia sarebbe un problema ancora più grande: come voteranno Lega e Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo? Inseguiranno il peggior populismo o faranno gli interessi del nostro Paese? Temo di sapere già la risposta .  Brando Benifei , Capodelegazione PD al Parlamento Europeo

Dalla parte dei Sindaci

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Stiamo dalla parte dei Sindaci Beppe Sala , Roberto Gualtieri, Gaetano Manfredi, Stefano Lo Russo, Matteo Lepore e Dario Nardella, che hanno firmato un un appello per chiedere al Governo di non cancellare la protezione speciale per i richiedenti asilo, come invece prevede una norma inserita nel decreto “Cutro” su pressione della Lega. Le conseguenze saranno più irregolarità diffusa o lunghi ricorsi giudiziari che paralizzeranno le vite di molte persone, rendendole facili prede del lavoro nero. Una "lesione dei diritti", scrivono i sindaci, innumerevoli difficoltà per le comunità locali e un aumento del numero dei cittadini stranieri condannati all'invisibilità. Al contrario, serve lavorare per l'integrazione, anche con lo ius scholae.  Basta propaganda ideologica del Governo sulla pelle degli ultimi!

Migranti sì, migranti no

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Nel documento del Def appena approvato dal Governo è scritto nero su bianco che i migranti saranno fondamentali per il futuro del nostro Paese: se l'immigrazione netta aumenterà del 33% nei prossimi cinquant'anni, il debito pubblico calerà di oltre venti punti rispetto al PIL. Nel caso contrario, aumenterebbe moltissimo.  Mentre a Palazzo Chigi scrivono questo, vediamo però approvare il decreto flussi, l'assurdo "stato di emergenza" per l'immigrazione e vediamo dichiarazioni e attacchi feroci ogni giorno contro i profughi.  Presidente Meloni, qual è la vera posizione di questo Governo? Siamo davanti all'ennesima contrapposizione ideologica e propagandistica, che fa male al Paese e conferma l’incapacità della destra di governare.

Non sanno più cosa inventarsi

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Lo stato di emergenza sui flussi migratori è una enorme presa in giro che il governo Meloni, in grande affanno sul fronte economico, mette in atto per distrarre l’opinione pubblica.  Basta leggere le dichiarazioni di Musumeci per rendersene conto: “è un fenomeno mai conosciuto in passato”, “un problema destinato a non esaurirsi per almeno dieci anni”. Ovviamente non è vero che non abbiamo mai conosciuto flussi migratori importanti - basti ricordare un precedente stato di emergenza dichiarato dal Governo Berlusconi nel 2011 - e se durerà “almeno dieci anni” c’è da chiedersi a cosa serva un commissario straordinario per 6 mesi.  La verità è che questo Governo è costretto ogni giorno ad inventarsi una nuova guerra ideologica - dai rave alle famiglie arcobaleno, dai migranti agli “ecovandali” - per non parlare dei suoi fallimenti catastrofici: il PNRR a rischio, i tagli alla scuola e alle pensioni, la privatizzazione della sanità, le riforme fiscali a vantaggio di chi sta meglio.  Tutto fu

Sempre dalla loro parte

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Le donne in Iran continuano a subire la repressione del regime: il Ministero dell’Istruzione e quello della Sanità hanno annunciato che tutte coloro che non indosseranno il velo saranno discriminate. Il regime teme le donne formate ed emancipate e per questo mina il loro diritto ad istruirsi.  Dalla morte di Mahsa Amini, le donne iraniane sono in lotta ogni giorno contro l’autoritarismo che rende loro la vita difficile, colpendo i diritti e aumentando la violenza: l’Europa è e sarà sempre al loro fianco in questa battaglia.

Dalla destra un altro attacco ai più deboli

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Una legge di civiltà, con l’obiettivo di non avere più bambini in carcere con le loro madri. Era questo il senso della proposta di legge Serracchiani, che riprendeva il lavoro di Paolo Siani, per la tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori, in discussione nei giorni scorsi alla commissione Giustizia.  L’8 marzo il testo è stato bloccato da una serie di emendamenti di Fratelli d’Italia e così, per non snaturare quella proposta in un modo addirittura peggiorativo per le condizione delle madri e dei figli, il gruppo del Partito Democratico è stato costretto a ritirarla.  Secondo i dati del Ministero della Giustizia oggi in Italia ci sono 24 bambini che vivono in carcere con le loro madri. la condizione detentiva non è compatibile con la salute dei minori: la destra, ancora una volta, si scaglia contro i più deboli.

A Cutro un'altra pagina nera per l'Italia

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Il Consiglio dei Ministri a Cutro è l’ultima pagina di una serie di ipocrisie e imbarazzi da parte del Governo.  Dopo i silenzi di Meloni, le parole agghiaccianti di Piantedosi e le responsabilità sul mancato soccorso ancora tutte da chiarire, mercoledì un’altra vergogna: il tentativo, bloccato dalle proteste furiose dei parenti delle vittime, di trasferire le salme a Bologna anziché rimpatriarle nei Paesi di origine o indicati dalle famiglie.  Riunire i Ministri a Cutro è solo un tentativo maldestro di sopperire alle mancanze di questi giorni, con la destra divisa tra gli imbarazzi di Meloni e le richieste ideologiche della Lega. Un’altra pagina nera per l’Italia.

Un silenzio assordante

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Mentre il Presidente Mattarella era a Crotone, spiccava l’assenza totale del Governo e i silenzi di Giorgia Meloni davanti alle responsabilità gravissime dei Ministri Salvini e Piantedosi. Poi, è arrivata questa dichiarazione da New Delhi: "Nel mio ufficio a Palazzo Chigi, considerata la prua d'Italia, penso a come navigare tra i problemi mondiali. Stiamo attraversando una tempesta terribile, che fa paura ai marinai più esperti, ma loro possono fare la differenza. Questa è la scelta dei leader, guidare le nostre navi verso porti sicuri. "  Leggendola, ho avvertito un brivido di vergogna e sdegno: davanti al dramma terribile dei naufraghi, al silenzio di Mattarella davanti alle bare dei migranti e alla rabbia delle persone per il mancato soccorso, Meloni ha tracciato il più assurdo e inopportuno tra i paragoni.  Questo Governo è una vergogna per l’Italia davanti agli occhi del mondo . Brando Benifei , Capodelegazione PD al Parlamento Europeo

A quattro anni da "Prima le persone"

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4 anni fa, a Milano, nel momento in cui Salvini sembrava invincibile, anche Brugherio scese in piazza in più di duecentomila per dire "People. Prima le persone". Siamo pronti a scommettere che presto nelle strade delle nostre città si sentirà forte la voce di quelle e quelli che vogliono restare.

Una lezione di umanità

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Oggi, l’Italia che non si rassegna all’indifferenza e che non accetta la barbarie di lasciare morire in mare i disperati, si stringe a fianco del Presidente Sergio Mattarella, in visita a Crotone. Grazie anche alla nostra Segretaria Elly Schlein per essere lì.  Il Presidente della Repubblica è rimasto per alcuni minuti in silenzio davanti alle bare delle 67 vittime del naufragio, dopo aver fatto visita ai 16 superstiti in ospedale. La folla ha applaudito a lungo il passaggio della sua auto, chiedendo giustizia. Giustizia per queste persone che potevano e dovevano essere salvate. Brando Benifei , Capodelegazione PD al Parlamento Europeo

Pretendiamo giustizia

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Sulla tragedia di Crotone ci sono ombre che devono essere chiarite: Piantedosi deve dimettersi per le sue parole disumane, e la procura dovrà stabilire fino in fondo le responsabilità su quanto avvenuto.  Il comandante della Guardia costiera di Crotone, Vittorio Aloi, ha spiegato chiaramente che le condizioni del mare di domenica mattina avrebbero consentito un intervento di salvataggio. Tuttavia la Guardia costiera, sulla base delle direttive ricevute, non può intervenire senza che venga prima proclamato il Sar, Search and rescue. Fino a quel momento solo la Guardia di Finanza può agire, e lo ha fatto, ma non ha le imbarcazioni adatte a salvare 180 persone che rischiano di affogare.  L’indicazione non è mai arrivata e 67 persone sono morte, bambini inclusi: perché? Pretendiamo verità, pretendiamo che si faccia giustizia.  Si potevano salvare vite, si dovevano risparmiare parole indegne. L’ha detto benissimo la Segretaria Elly Schlein oggi in Parlamento: “Le persone che partono fuggono

Mai più

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La tragedia di Crotone è senza fine, il mare ha restituito altri corpi e sono saliti a 62 i migranti morti nel naufragio. Tra loro, moltissimi erano bambini. Provo sdegno per le dichiarazioni contro l’Europa del Ministro Piantedosi: questo Governo sta scientificamente lavorando per rendere più difficili i salvataggi in mare, con regole assurde per le ONG e porti chiusi. Servono invece vie legali e sicure, corridoi umanitari per chi è in fuga dalla disperazione: è di questo che parliamo quando, anche al Parlamento Europeo, lavoriamo per superare il regolamento di Dublino. Altrimenti piangeremo altre vittime, e altre ancora, nel Mediterraneo: un mare che sta diventando un inferno .   Brando Benifei , Capodelegazione PD al Parlamento Europeo

Sulle ONG da Meloni solo propaganda

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Il decreto sulle ONG presentato dal governo si basa su tre premesse false.  La prima: viviamo un'emergenza immigrazione. Falso, gli immigrati, quando possono, evitano addirittura di transitare dall'Italia. Non c’è alcuna invasione.  La seconda: non c’è alcun legame simbiotico tra ONG e trafficanti del mare, come ampiamente dimostrato dalle indagini della magistratura.  La terza: dichiarare che la cancellazione della capacità operativa delle ONG porti a disincentivare le partenze è falso. Anzi, con questo governo gli sbarchi sono aumentati.  Un esecutivo serio, invece di fare una propaganda inutile sulla pelle dei disgraziati, alimentando percezioni sbagliate, affronterebbe il problema in modo strutturale.  Istituiamo una commissione di studio per la riforma dei procedimenti amministrativi in materia di immigrazione e creiamo un'Autorità indipendente per l'immigrazione.  Il governo faccia il suo mestiere, è finito il tempo dell'opposizione.

Sette anni senza Giulio Regeni

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Il 3 febbraio di sette anni fa veniva ritrovato sul ciglio di una strada della periferia del Cairo, in Egitto, il corpo torturato di Giulio Regeni, ricercatore dell’Università di Cambridge.  Da quel giorno chiediamo incessantemente la verità per Giulio e per tutte le vittime per cui sono stati violati i diritti umani, avvenuto tante volte, troppe, nel silenzio più totale.  Ieri, anche a Brugherio, sotto allo striscione “Verità per Giulio Regeni”,  lo abbiamo detto con forza: verità e giustizia per Giulio Regeni!