Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta cambiamenti climatici

Obama, gli Stati Uniti ed il cambiamento Climatico

Immagine
L'alteritá con cui gli Stati Uniti hanno finora affrontato la questione ambientale é stato sicuramente uno dei temi più controversi e dibattuti dal mondo ecologista negli ultimi anni. senza l'appoggio di tutte le superpotenze mondiali, e senza l'appoggio fondamentale degli stati Uniti è stato infatti impossibile affrontare l'emergenza climatica in maniera incisiva. La rinuncia al Protocollo di Kioto dal governo Bush, nel 2001, ha fortemente diminuito l'importanza delle norme contenute in quel Protocollo, ed ha posto un precedente per tutti gli altri stati, Cina ed India in primo luogo, alla ratifica del documento. Barack Obama aveva posto questo tema tra i fondanti della sua prima campagna elettorale, attirando ulteriori consensi dell'area liberal. Abbiamo dovuto aspettare il primo anno del secondo mandato per un primo impegno ufficiale, lanciato attraverso un video diffuso dalla casa Bianca. Martedì sarà presentato al congresso, e potrebbe di fa

Doha 2012: un vertice deludente

Immagine
È finita ieri a Doha la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, con pochi passi avanti concreti: gli obiettivi restano quelli, ma le scadenze sono state rinviate Duro il giudizio del Wwf sul vertice: «Alcuni paesi sviluppati hanno bloccato i negoziati facendo passi indietro rispetto ai loro impegni precedenti e rifiutandosi di prenderne di nuovi. E la cosa peggiore è che era solo una manciata di paesi, come la Polonia, la Russia, il Canada, gli Usa e il Giappone - ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima Energia del WWF Italia che ha seguito i negoziati a Doha - Ciò che ci dice la scienza, e ciò che milioni di persone hanno sperimentato quest'anno, è che lottare contro il cambiamento climatico è ora estremamente urgente. Ogni anno è fondamentale e ogni anno in cui i governi non agiscono fa aumentare i rischi per noi tutti». Il quotidiano online Il Post dedica un approfondimento alla conferenza sul clima . Vediamo quali sono i termini degli accordi (pochi) pre

Oggi il mondo si spegne per un'ora

Immagine
Luci spente in tutto il mondo per la Terra. Milioni di persone , dalle isole Samoa nel Pacifico all'Empire State Building di New York, dalle 20.30 italiane un'ora al buio per richiamare l'attenzione sulla lotta al riscaldamento globale : sono migliaia le città che partecipano alla sesta edizione della mobilitazione globale per l'ora della terra, la Earth hour, promossa dal Wwf. Quest'anno la campagna è concentrata sulla consapevolezza che il fabbisogno mondiale di cibo ha vaste implicazioni energetiche, e quindi sull'importanza delle energie rinnovabili, e sul contrasto all'idea che la sostenibilità debba passare in seconda linea in tempi economici difficili. In Italia hanno aderito all'Earth Hour 350 comuni e a dare il via allo spegnimento italiano delle luci sarà il primo ballerino della Scala Roberto Bolle. Fra gli altri monumenti che si spegneranno lungo la penisola, la Cupola di San Pietro a Roma, la Scala di Milano, piazza San Marco a Venezia

Durban, accordo raggiunto sul clima

Immagine
Ci sono voluti 12 giorni di trattative più 36 ore di tempi supplementari, ma alla fine a Durban, nella notte tra il 10 e l'11 dicembre, l'accordo globale salva-clima è stato raggiunto ed è previsto che sia attuato entro il 2015 per entrare in vigore nel 2020 . La decisione è stata salutata da un lungo applauso dei delegati, ormai visibilmente provati: tutti senza cravatta, alcuni con lo slogan "Climate deal now" che campeggiava sulla maglietta. E' stata un'ovazione liberatoria che ha segnato la fine dell'incubo del fallimento. Alla fine è stata trovata la formula che ha messo tutti d’accordo: si arriverà entro il 2015 a definire "un protocollo, uno strumento legale o una soluzione concertata avente forza di legge". Dal 2013 partirà inoltre la seconda fase degli impegni di Kyoto a cui aderiranno l’Europa e una parte dei paesi industrializzati. Infine si renderà operativo un Fondo Verde da 100 miliardi di dollari l'anno per aiutare i pa

A Durban l'ultima occasione per salvare la Terra?

Immagine
Il 1° gennaio 2013 scade il primo periodo di applicazione del Protocollo di Kyoto , trattato che regola le emissioni di gas serra per limitare i problemi provocati dal riscaldamento globale. Per il Protocollo di Kyoto, siglato nel 1997, si prevede il prolungamento, ma nessuno ha ancora deciso che ne sarà in concreto e il numero di governi pronti a sottoscrivere un'intesa per difendere l'atmosfera diminuisce. Nel frattempo le emissioni sono cresciute del 38 per cento tra il 1990 e il 2009 . Messa in questi termini, la scommessa di Durban, la conferenza Onu sul clima che si apre oggi in Sudafrica, appare persa in partenza . Dopo i sostanziali fallimenti delle conferenze di Copenaghen (2009) e Cancun (2010), da oggi e fino al 9 dicembre si cercherà di trovare una soluzione per evitare che il pianeta si riscaldi più di 2 gradi centigradi, con conseguenze catastrofiche. Usa e Cina , che da soli emettono il 50% dei gas che provocano il riscaldamento climatico, non hanno aderi

27 settembre: oggi è l'overshoot day

Immagine
27 settembre: oggi è una data da ricordare. Ma non c'è nulla da festeggiare, purtroppo. Oggi siamo all’overshoot day, il giorno del deficit ecologico. Vuol dire che per quest’anno abbiamo esaurito tutte le risorse naturali disponibili e inizieremo a consumare quelle riservate al prossimo anno . Insomma, da domani metteremo mano ai risparmi che si andranno a sottrarre dal capitale ecologico ed ambientale del futuro del pianeta. Anche nel campo ambientale, insomma, spendiamo più di quanto abbiamo. È dal 1970 che le attività umane hanno superato la soglia critica di sfruttamento delle risorse del pianeta e la domanda ha iniziato a superare l’offerta. Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità in termini di consumo di suolo, risorse energetiche e ambientali. I risultati dei nostri consumi «spensierati» sono sotto gli occhi di tutti: il clima sta cambiando, la CO2 è emessa più velocemente di quanto possa essere riassorbita dalle foreste e mari, la capacità della natu