Servono più risorse per la salute mentale, ce lo chiedono anche le ragazze e i ragazzi nelle scuole e nelle università. Oggi la tua possibilità di curarti dipende da dove nasci e vivi perché ci sono regioni che hanno strutture, percorsi e professionisti e regioni che ne sono del tutto prive. Questo viola l’articolo 32 della nostra costituzione sul diritto alla salute, ma pure l’articolo 3 che parla di eguaglianza. La salute mentale non può essere considerata un tabù, e assistiamo al rischio che si facciano clamorosi passi indietro verso l’istituzionalizzazione come unica risposta. Invece serve un lavoro sinergico che metta al centro le persone e non lasci sole le famiglie, dobbiamo ancora fare i conti con le conseguenze gravi sulla salute mentale del periodo pandemico. Non è possibile che vi sia una carenza strutturale di neuropsichiatri infantili, che ci voglia così tanto tempo per avere le diagnosi. La nostra deve diventare una società della cura, consapevole che la riduzione delle d...
Una maggioranza tra tensioni e divisioni. Si può riassumere così la seduta del Consiglio comunale di venerdì 24 ottobre dedicata all'approvazione del Documento unico di programmazione 2026-2028. Fin dall'inizio come forze di opposizione abbiamo registrato situazioni poco comprensibili: il gruppo consiliare e gli assessori di BPE, Sindaco incluso, sono arrivati in aula con oltre mezz’ora di ritardo rispetto all’orario di convocazione, mentre due assessori e metà del gruppo di Fratelli d’Italia erano del tutto assenti. A rubare la scena è stata la situazione di stallo verificatasi al momento della discussione del DUP che ha bloccato il Consiglio: dopo l'approvazione in giunta e la trasmissione ai Consiglieri a inizio mese del testo, il Sindaco si è accorto solo all'inizio del dibattito che due intere pagine del documento andavano stralciate perché "inammissibili". Il Consiglio è rimasto così bloccato per quasi un’ora, segno di una maggioranza allo sband...
Il nuovo Rapporto Gimbe certifica il fallimento della giunta Fontana. In Lombardia la sanità pubblica è sempre più indebolita: liste d’attesa interminabili, pronto soccorso al collasso, territori senza medici di base. Una rete che dovrebbe garantire equità e prossimità, ma che oggi lascia troppe persone senza risposte. E ora il governo sta lombardizzando la sanità pubblica, seguendo lo stesso modello che ha prodotto disuguaglianze e rinunce alle cure, aprendo sempre di più la strada al privato. I dati parlano chiaro: negli ultimi tre anni il Servizio Sanitario Nazionale ha perso 13 miliardi di euro, mentre le famiglie hanno speso oltre 41 miliardi di tasca propria. Un italiano su dieci non riesce più a curarsi. Noi crediamo in una sanità che non lasci indietro nessuno: ogni persona deve potersi curare nei tempi necessari. Servono investimenti, personale e una visione che rimetta davvero al centro il diritto alla salute come bene comune e valore costituzionale.