Mense, Benzi accantoni l'orgoglio
Nel Consiglio di giovedì scorso è emerso come la gestione della mensa sia diventata per la vicesindaco Benzi una questione ideologica piuttosto che un problema a cui porre rimedio.
I dati che ci sono stati mostrati dimostrano che l'amministrazione avesse già a disposizione una stima piuttosto attendibile delle nuove fasce ISEE, molto vicina a quella effettivamente confermata dai cittadini nei mesi di gennaio e febbraio 2025, con la presentazione delle domande di agevolazione e nonostante questo non ha pensato di contribuire maggiormente al rincaro.
La questione della mensa dovrebbe rappresentare un invito a concentrarsi sui dati concreti, abbandonando parole vuote e discorsi non risolutivi. È evidente che l’amministrazione, allo scadere del bando, non si sia mossa con tempestività e abbia agito frettolosamente, generando un bando compromesso alla base delle indicazioni ricevute. Il risultato è un costo di 6,77 € a pasto per ogni bambino in fascia massima, una cifra insostenibile per molte famiglie, costrette a confrontarsi con un aumento improvviso del 40% a metà dell’anno scolastico.
La Vicesindaco Benzi metta da parte il suo orgoglio e accolga le richieste di rivedere le tariffe delle mense. Lo faccia per le famiglie.
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