Meloni, sui balneari solo bugie e promesse

Sarebbe ora di passare dalle promesse alle risposte concrete. Basta con il dare la colpa all'Europa purché si è incapaci di dare soluzioni ed esercitare il ruolo di governo. È così sui balneari, sulle concessioni delle spiagge e sulle coste italiane. 

Sono ormai due anni che il PD chiede al Governo Meloni e ai suoi ministri di fare una legge quadro offrendo proposte puntuali per disciplinare la direttiva Bolkestein. Una legge quadro che non porti il Paese al deferimento davanti alla Corte di giustizia europea con conti salatissimi da pagare per tutti gli italiani. Una legge quadro che consenta un ordinato svolgimento di gare di evidenza pubblica per le concessioni demaniali marittime. Una legge quadro che con il coinvolgimento di Regioni e Comuni, il confronto con le parti economiche e sociali possa individuare criteri per le assegnazioni, in grado di leggere le specificità delle coste italiane. 

Il turismo balneare, colonna del turismo italiano, è invece lasciato completamente allo sbando. Il governo non ha mai fatto né una legge sulla Bolkestein, né ha trattato con l'UE per disciplinare un settore che coinvolge 8mila km di coste. Quando un anno e mezzo fa abbiamo posto il tema, la Ministra Santanchè se ne uscì con una delle sue infelici e sprezzanti battute: “più che delle concessioni e della Bolkestein togliamo le spiagge libere in mano ai tossici”. 

Il Governo Meloni, a partire dalla premier, ha raccontato una sequela di bugie: dall'annuncio di fantomatiche trattative risolutive con l'UE, all'annuncio balla che l'Italia potesse sottrarsi dall'applicazione della Bolkestein, con il racconto alla comunità europea di inesistenti spiagge libere dove fare nuove gare per le concessioni. Ora il governo non perda altro tempo e convochi Regioni, Comuni, mondo imprenditoriale e sindacale e faccia la legge quadro per le gare, individuando criteri trasparenti e chiari.

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