200 milioni in meno ai Comuni lombardi

74,5 milioni nell’area metropolitana di Milano, città compresa, 21,3 milioni a Brescia, 19 milioni a Bergamo, 6,6 milioni a Cremona, 10,3 milioni a Monza e Brianza, 9 milioni a Como. E ancora: 3,5 milioni a Lodi, 4,6 milioni a Sondrio, 5,2 milioni a Lecco, 6,9 milioni a Mantova, 8,5 milioni a Pavia,12,4 milioni a Varese. 

Sono i tagli della destra ai Comuni, sui servizi. Su tutte e tutti noi. 

Il governo Meloni tira fuori le forbici. La nuova spending review del Ministero dell'Economia e delle Finanze è un attacco diretto ai comuni italiani. Questo decreto colpisce duramente proprio chi ha portato a termine i progetti finanziati con i fondi PNRR. Sei stato bravo? Ti tagliano i fondi. 

Così la destra abbandona le amministrazioni locali e le persone in difficoltà. 

Questi tagli sono il risultato dell'arroganza e dell'incompetenza della destra al governo. Penalizzano direttamente le persone, colpendo servizi essenziali come la manutenzione degli uffici pubblici, gli asili, i trasporti e, soprattutto, i servizi socioassistenziali. In Lombardia, nei prossimi cinque anni, ai comuni saranno tagliati 200 milioni di euro. 

Le grandi città soffrono e i piccoli Comuni sono quelli che pagheranno il prezzo più alto. Con una spesa corrente già bassa, i tagli colpiranno duramente i servizi sociali, i contributi alle famiglie, la manutenzione del patrimonio, le iniziative culturali e l'assistenza agli anziani. L'alternativa? Licenziare personale o ridurre le spese. Vogliono spegnere i nostri comuni. 

Questo governo dimostra ancora una volta di essere lontano dai bisogni reali del Paese. Noi non staremo zitti e buoni.

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