Al via il cantiere per una sanità più giusta

Si è chiusa oggi una due giorni densissima, più di 100 interventi, fatta di confronto con tanti mondi protagonisti della salute. 

Un grazie al Capogruppo Pierfrancesco Majorino che con grande intelligenza e passione, insieme a Carlo Borghetti e a tutte le Consigliere e i Consiglieri, ha voluto e realizzato questo grande momento di discussione che ha rimesso al centro i valori su cui quasi 46 anni si basava la legge che ha fatto nascere il nostro servizio sanitario nazionale: universalità, uguaglianza ed equità nella cura. 

Grazie agli oltre 100 tra relatori, esperti e professionisti che hanno impreziosito con i loro contributi la nostra due giorni. Grazie alle centinaia e centinaia di lombarde e lombardi che hanno partecipato, portando la loro testimonianza di un sistema che non funziona. 

Una due giorni in cui è iniziato il confronto anche sulla nostra proposta di iniziativa popolare sulla salute in Lombardia per rimettere al centro le persone e i loro diritti alla cura e alla prevenzione, in una Regione dove la destra ha aumentato le diseguaglianze con le politiche sanitarie, rendendo un privilegio curarsi.

La grande partecipazione dimostra quanto questo tema sia sentito da lombarde e lombardi, che chiedono un'impegno concreto a Regione Lombardia per garantire il diritto alla salute per tutte e tutti.

Siamo in prima fila per difendere la sanità pubblica, perché sia garantito davvero a tutte e tutti il diritto alla salute e perché non passi la privatizzazione strisciante voluta dalla destra. Raccoglieremo le firme per la nostra proposta di legge regionale di iniziativa popolare, e già lunedì a Roma il Partito Democratico depositerà una proposta di legge per portare la spesa sanitaria ad almeno il 7,5% del Pil e per sbloccare le assunzioni del personale sanitario. 

In Italia e in Lombardia la nostra battaglia per il diritto alla salute è una sola. Da questa due giorni, ora parte il cantiere per una sanità più giusta. Dalla Lombardia a Roma, con la salute non si scherza.