Non è un Paese per giovani

L’Istat certifica che l’Italia ha perso 3 milioni di giovani (di età fra i 18 e i 34 anni) negli ultimi 20 anni, e che il nostro Paese è il più basso in Europa per incidenza giovanile. 

Le cause della bassa natalità e delle “fughe all’estero” sono molteplici, a partire dalla mancanza di stabilità lavorativa e possibilità di progettare il futuro. Tutto questo ci sta portando, rapidamente, in un vero e proprio inverno demografico, con una popolazione che aumenta invecchiando, e sta penalizzando in particolar modo il Sud. 

L’Italia non è un paese per giovani, ma deve diventarlo. Occorrono un piano per il Mezzogiorno, investimenti nell’istruzione e nella ricerca, lo stop alla precarizzazione del mondo del lavoro, l’utilizzo dei fondi PNRR per il welfare (in particolare per le giovani coppie), accelerare sulla transizione digitale, sbloccare le graduatorie dei turnover per l’accesso alla pubblica amministrazione. 

Serve aprire un ragionamento serio nel Paese, senza slogan facili. Noi ci siamo. 

Partito Democratico

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