Lombardia nel caos: liste d'attesa

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Nella sanità lombarda regna “l’anarchia” -citazione dell’assessore Bertolaso- ma nella maggioranza regna il caos: uno scontro di potere tutto interno alla destra sulle nomine ai vertici delle ASST e nel quale l’unica certezza sono i danni al servizio sanitario e alle persone che aspettano risposte. Un caos che emerge anche dalla mancata nomina, a tre mesi ormai dal voto, dei direttori degli assessorati e la fuga dei tecnici.

Basta con la lottizzazione, vanno affrontate le emergenze, che non sono quelle delle poltrone, ma quelle delle liste d'attesa e dell'assenza dei medici di medicina generale.

Presidente Fontana, sveglia!

Pierfrancesco Majorino

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Fontana a casa. Un anno prima. Pronti a buttarlo giù sarebbero proprio i suoi: Lega e Fratelli d’Italia che per la vergogna lo vogliono fuori dai giochi. Vergogna per le liste d’attesa infinite. Vergogna per l’immobilismo. Vergogna per le oltre 23mila case pubbliche regionali lasciate vuote. Vergogna perché la Lombardia, da locomotiva d’Italia, sta precipitando in tutte le classifiche. La destra ha fallito. E pur di non mollare il posto, si aggrappa alla qualunque, fino alla disperata ultima spiaggia: trascinare le regionali (anticipate di un anno) dentro le politiche. Tutto per salvare poltrone e faccia. Ma le lombarde e i lombardi meritano molto di più. A partire da una sanità pubblica puntuale, territoriale, giusta. Quella che tra un mese il PD porteà in Consiglio Regionale con la nostra legge di iniziativa popolare. Mentre loro trafficano dietro le porte chiuse dei palazzi, noi lottiamo per una nuova Lombardia.
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La mobilitazione paga

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