Sanità lombarda, mancano le strutture intermedie

La sanità territoriale in Lombardia è all’anno zero. Dopo decenni di Governo, il centrodestra ha costruito un modello sanitario basato solo sui grandi ospedali, a scapito delle strutture intermedie necessarie a seguire il percorso dei pazienti sul territorio per le patologie meno gravi. Un sistema che non funzionava prima della pandemia e che, durante il Covid, ha ceduto sovraccaricando i grandi centri e abbandonando in casa chi aveva bisogno di assistenza di base. 

In Lombardia la medicina territoriale praticamente non esiste e i cittadini ne pagano il prezzo ogni giorno. Il sistema sanitario deve consentire a tutti i cittadini di ricevere servizi di base vicino a casa: questa è la vera medicina di territorio. In Lombardia, invece, la creazione di una rete di case di comunità è rimasta solo su carta per esplicita volontà politica. E una maggiore territorialità non si perseguirà neanche con i fondi del PNRR ad essa destinati senza una vera riforma del sistema generale. 

La conseguenza del disastro che si è verificato nella nostra Regione non può che essere un’inversione totale di rotta, un cambiamento di paradigma che potrà avvenire solamente quando cambierà la maggioranza che governa la Lombardia.

I fondi provenienti dall’Europa non possono bastare, c’è bisogno di un nuovo piano sanitario regionale per sostenere le nostre strutture. Per questo noi voteremo no ad una riforma insufficiente e inefficiente.

Antonella Forattini, Consigliere Regionale

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