Sanità lombarda, le persone fragili lasciate indietro

Minori, persone fragili, persone con disabilità, anziani: categorie dimenticate dalla non-riforma di Fontana e Moratti. RSA e RSD lasciate sole da parte della Regione durante la pandemia, e non abbastanza sostenute, con ricadute negative su ospiti e famiglie. Assistenza domiciliare ai minimi termini. Sindaci chiamati solo a prendere atto di regole regionali già decise, senza integrazione coi servizi sociali. 

Chiuso nelle stanze di Palazzo Lombardia, il centrodestra continua a tenere ai margini i servizi sociosanitari. Per l’ennesima volta l’azione della Giunta Fontana e Moratti lascia indietro le persone fragili, lasciate troppo sole dalla loro azione di governo e assenti ancora anche dal tentativo di riforma. Anche per queste ragioni respingiamo una proposta che non ha il coraggio di cambiare gli assetti del sistema che hanno fallito in questi anni. 

I servizi alla persona dei Comuni, le RSA, le RSD, le CSS, i Centri diurni e le nuove Case della Comunità devono essere integrati e collegati tra loro, ma l’approccio della proposta Fontana e Moratti a cui ci opponiamo è totalmente miope in questo senso. 

È ora di cambiare, e noi abbiamo proposte e idee chiare per un nuovo servizio socio-sanitario in Lombardia. 

Carlo Borghetti, Consigliere Regionale

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