Sanità lombarda, il sacrificio del personale sanitario

Guardiamoci negli occhi. In Lombardia il personale sanitario ha affrontato la pandemia a mani nude.

Pagando a caro prezzo lo scotto di scelte e nomine politicizzate, il sistema sanitario lombardo si è trovato a fronteggiare l’epidemia con enormi criticità. Mancavano strutture territoriali e dispositivi di protezione di base, mancavano organizzazione e formazione ad hoc, mancavano – e purtroppo continueranno a mancare nei prossimi anni – medici e operatori sanitari in numero sufficiente. Dobbiamo tutto alla professionalità e all’abnegazione di medici e personale sanitario: adesso è ora di onorarne il sacrificio e di investire su di loro, su chi già opera sul campo e su chi per farlo si sta formando o studierà in futuro.

Parlano di “maggiori servizi”, “maggiori tutele della salute”, “maggiore sanità di prossimità”. Ma la verità è ben diversa.

La non riforma Fontana-Moratti riduce i servizi, ignora il diritto alla salute e non considera il concetto di vicinanza tra cittadini e strutture sanitarie. Anzi, il centrodestra e la Lega decidono di non considerare neanche l’impatto che una legge di questo tipo può avere sugli operatori sanitari, tutto questo è semplicemente inaccettabile.

Votare contro questa pseudo-riforma è una misura di responsabilità per salvaguardare gli operatori sanitari e i cittadini dalle scelte di Fontana e Moratti.

Carmela Rozza, Consigliera Regionale



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