'Ndrangheta in Lombardia, episodi inquietanti

“Serve cambio di passo nelle Istituzioni per combattere il crimine organizzato. I 54 fermi per ‘ndrangheta tra Como e Varese, collegati ai 50 arresti in Calabria e Toscana, sono la prova che la mafia è saldamente tra noi, qui in Lombardia, e ha l’inquietante capacità di infettare il tessuto economico e le strutture politiche. La gravità della situazione e del ripetersi di episodi di questo genere richiede un cambio di passo urgente da parte delle Istituzioni a tutti i livelli: regionale e locale.” 

Ad affermarlo è Gigi Ponti, Consigliere Regionale del PD,  che continua: “Ringrazio le Forze dell’Ordine, le Direzioni antimafia di Milano, Reggio Calabria e Firenze per il loro prezioso e coraggioso operato. Ma la repressione non basta. 

Serve che le Istituzioni scendano davvero in campo. Dobbiamo investire di più sulla formazione del personale amministrativo in modo che sia in grado di riconoscere e segnalare gli illeciti. È tempo di dare gli strumenti agli imprenditori onesti di denunciare alle autorità, in totale sicurezza. E poi dobbiamo puntare sull'approvazione di leggi che siano efficaci. 

Mentre non abbiamo dubbi sull'integrità morale della stragrande maggioranza degli Amministratori dei Comuni lombardi, sapere che Sindaci o Assessori siano collusi con il crimine organizzato è inaccettabile. Dovere della politica è alzare ulteriormente lo standard di selezione di una classe dirigente libera e trasparente. Anche un solo Amministratore corrotto getta ombra su chi si dedica a servire la comunità in modo retto. Non possiamo permettere che casi di questo tipo diffondano tra i cittadini sfiducia verso le Istituzioni.” 

Commentano il fatto di cronaca anche Pietro Virtuani, Segretario PD Monza e Brianza, e Angela Marcella, Responsabile Mobilitazioni per il provinciale: Le DDA di Milano, Firenze e Reggio Calabria hanno effettuato un’operazione che evidenzia, nel caso ce ne fosse bisogno, la presenza profondamente radicata della ndrangheta in Lombardia. 

I soldi della droga vengono riciclati attraverso società e cooperative; con l’usura e l’estorsione si infiltrano nelle aziende e ne acquisiscono la proprietà, utilizzando questo sistema danno lavoro e acquisiscono credibilità e consenso. 

Sono stati eseguite oltre cento misure cautelari per reati che vanno dall’associazione mafiosa, alla detenzione e porto illegale di armi, auto riciclaggio, al traffico di droga, usura, bancarotta fraudolenta, frode fiscale e corruzione. Gli arresti hanno interessato diverse regioni, tra le quali la Lombardia dove sono stati effettuati 54 fermi che hanno interessato l’area tra le province di Como e Varese e anche ex pubblici amministratori. 

Il durissimo colpo assestato oggi alla ndrangheta non deve farci abbassare la guardia: la criminalità organizzata si dimostra sempre più aggressiva e pericolosa e le infiltrazioni in Lombardia stanno minando pericolosamente il tessuto economico lombardo.” 

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