Violenza di genere: inserita negli eurocrimini
Con 427 voti a favore, il Parlamento Europeo ha approvato ieri la relazione per includere la violenza di genere tra gli eurocrimini come terrorismo, tratta degli esseri umani, traffico illecito di stupefacenti, traffico di armi, criminalità informatica e criminalità organizzata.
L’obiettivo è adottare una legge e politiche mirate ad affrontare tutte le forme di violenza e discriminazione basate sul genere, contro donne, ragazze ma anche contro persone LGBTIQ+, sia offline che online, creando una nuova sfera di criminalità tra quelle elencate nell’art 83 del TFUE.
È importante che si riconosca il carattere sovranazionale di questo crimine, aumentando il tal modo gli strumenti e le tutele per combatterlo anche negli Stati più ostili.
La violenza contro le donne e non solo, non ammette più ritardi e omissioni. Bisogna completare il percorso con la modifica del trattato, ma, quello di oggi è un passo importante verso una rivoluzione culturale necessaria e non più rinviabile.
Dall’inizio dell’anno, infatti, solo in Italia sono state uccise 75 donne, un numero altissimo: la diretta conseguenza di una cultura che ancora deve cambiare, un bilancio terribile.
Per questo va sottolineato il lavoro di Pina Picierno e delle Eurodeputate PD, da sempre in prima linea insieme alla Conferenza Nazionale Donne Democratiche con Cecilia D'Elia su questi temi delicati e importanti.
Anche grazie al loro lavoro, è stata approvata dalla maggioranza assoluta del Parlamento Europeo la Mozione di proposta legislativa rivolta alla Commissione e al Consiglio per identificare la violenza di genere come un euro-crimine, come mafia e terrorismo, con una tutela rafforzata transnazionale.
È un segnale forte, per un problema che riguarda tutte e tutti, per cui non esistono confini. La nuova Europa riparte anche da un no sempre più netto alla violenza di genere.