Governo Draghi: sostegno nonostante Salvini

La frattura nella Lega “è reale e molto profonda: Giorgetti ha scaricato Salvini su tutto alla vigilia di un voto decisivo. Ma lui è Vicesegretario, Capodelegazione al Governo. Non basta smarcarsi sui giornali e poi dire che la Lega è una. Così Giuseppe Provenzano, Vicesegretario del PD, in una intervista a La Repubblica. 

Quanto alla vicenda Morisi commenta, “È stato cardine della Lega di Salvini, dal Viminale ha guidato una macchina responsabile del linguaggio di odio che si è riversato sul Paese. Si tratta di una vicenda personale, ma non mi unisco al coro ipocrita di queste ore.” 

Noi – prosegue – siamo impegnati a battere la destra alle amministrative e a sostenere questa esperienza di governo rispetto alla mina rappresentata da Salvini. Il prossimo anno sarà decisivo per negoziare le nuove regole europee.” 

Sulla successione al Quirinale, il Vicesegretario spiega che “non c’è niente di più istituzionalmente scorretto che aprire oggi la campagna al Colle per dichiarare esaurita questa esperienza di governo, mentre si apre la discussione sul patto per la crescita e il lavoro.” 

Provenzano continua parlando dell’agenda di Governo per i prossimi mesi: “Bisogna uscire dalla crisi con più diritti e lavoro buono: un grande piano contro le infiltrazioni mafiose e la sicurezza sul lavoro; la riforma degli ammortizzatori sociali e legge per la parità salariale di genere.” E sul salario minimo aggiunge: “In Italia ci sono oltre due milioni e mezzo di lavoratori poveri, uno scandalo a cui va data una risposta. Non siamo per la disintermediazione, non faremo riforme contro le parti sociali, ma discutiamo. Partiamo dal problema e troviamo una soluzione.” 

“Dopo anni di sociologie da strapazzo secondo cui la Lega era il partito dei lavoratori siamo noi che abbiamo messo il lavoro in cima alle priorità di governo: dalla clausola per le assunzioni di giovani e donne nel PNRR alle norme sui subappalti e da ultimo alla battaglia contro le delocalizzazioni. Sono convinto che le amministrative mostreranno che il destino dell’Italia non è finire nelle mani di Salvini e Meloni. Da lì arriverà per noi la spinta verso le elezioni politiche.” 


Su La Repubblica l’intervista integrale di Annalisa Cuzzocrea

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