Recovery Plan, Amendola: "Necessari investimenti puntuali e riforme mirate"

“L’Italia consegnerà il piano per il Recovery senza ritardi, ora però è essenziale che i vari ministeri sgombrino il campo dai progetti aggiuntivi utopistici e presentino investimenti puntuali e riforme mirate”.

Così il Sottosegretario agli Affari Europei, Enzo Amendola, in una intervista a La Stampa ammonisce a fare presto.

“Il Trattato Ceca pose le basi dell’Europa unita. Non fu un progetto economico, fu un progetto politico che portò il continente fuori dalla tragedia della guerra. Oggi – aggiunge il sottosegretario – abbiamo fatto 800 miliardi di titoli di debito comune per investire su Green e digitale. La Commissione UE ha preparato il piano finanziario per andare sui mercati e gli stati consegneranno i piani a fine mese”.

Presenteremo il nostro piano entro fine aprile, il confronto con la task force della Commissione va avanti dal 15 ottobre. Le sei missioni e le componenti del piano sono note a Bruxelles, che nel tempo ha sempre dato indicazioni di modifiche. Faccio poi notare che le risorse saranno disponibili per tutti in quanto vengono rimborsati anticipi dalle casse nazionali. Quindi nessun rischio di essere esclusi se un Paese presenta il piano per ultimo”.

“Il MEF ha il compito di definire il piano sulla base dei testi ereditati dallo scorso governo. Il confronto con Parlamento, Regioni, enti locali e parti sociali, lo ha arricchito. Trovo comprensibile che ogni ministero abbia aggiunto ulteriori progetti, ma voglio sottolineare che questo piano non è un album dei sogni da colorare con progetti utopistici. Le priorità sono investimenti mirati e riforme puntuali“. Inoltre, aggiunge: “Credo che il fondo complementare al Recovery da 31 miliardi debba sostenere riforme e non progetti esclusi dal PNRR“.

Creare una corsia preferenziale per rendere subito esecutivi i progetti. Per me è il vero assillo. Serviranno norme apposite. Molti progetti del Next Generation si realizzeranno con bandi e appalti. Una sfida da giocare con tempi certi e responsabilità chiare. Ma in gran parte dei casi gli intoppi non avvengono per i tempi delle gare. Sono le procedure che precedono e seguono le gare, piene di impacci e trappole amministrative, che fanno lievitare tempi e costi”.

“Enrico Letta ha puntato su due chiari obiettivi: una nuova coalizione dei progressisti per esordire già alle prossime amministrative e il nostro sostegno convinto al Governo Draghi. Letta ha rievocato la stagione di Ciampi per le riforme strutturali da fare con il Paese, cioè con il consenso di tutti gli attori. La vaccinazione è la priorità di oggi, insieme ad una pianificazione degli investimenti. È giunta l’ora che tutti i partiti della coalizione terminino la gara dei tweet e il controllo morboso dei sondaggi, per sedersi al tavolo e fare le riforme essenziali per il Paese: fisco, lavoro, servizi pubblici“.

 

Intervista completa su La Stampa

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