PNRR: moltiplicare e trasformare il luoghi di cultura

In attesa di capire i tempi e i modi delle riaperture, uno dei settori che va sostenuto in via preferenziale, non solo perché tra i più colpiti dalla chiusure ma anche perché motore economico del Paese, è quello della cultura. Migliaia di lavoratori di teatri, cinema, sale concerto e musei sono inattivi da oltre un anno. Senza dimenticare la grande disattenzione e lo scarso investimento sul comparto da parte di Regione Lombardia, incapace di capire le potenzialità delle realtà lombarde anche in questo ambito. Per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid19 oggi abbiamo a disposizione il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Anche nell'incontro di oggi assieme al Anita di Marcoberardino, Presidente di Agis Lombardia, è emerso come si debba utilizzare a pieno questo strumento per accompagnare l’intero comparto nella trasformazione che la pandemia ha imposto. Serve ripensare come ripartire in sicurezza, certamente, ma anche come affrontare le sfide dei prossimi anni.

Se è vero che il futuro delle città post Covid passerà dalla ridefinizione di tempi e spazi, anche i luoghi della cultura dovranno ripensarsi, abbandonando le certezze di strutture rigide, poco flessibili e spesso inadeguate da un punto di vista energetico e tecnologico.

Serve sperimentare inedite modalità di fruizione e immaginare di aumentare ovunque possibile gli spazi utili. Una cultura diffusa, più adatta al vivere delle persone. Per dare sostanza a questa trasformazione occorre programmare investimenti per il rinnovamento dei luoghi della cultura. Tutti devono essere inseriti nel PNRR al fine di attuare una vera e propria rivalutazione di quelle strutture, che spesso sono anche in periferia.

Segretario Regionale PD Lombardia

Capogruppo PD Commissione Cultura Senato

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