Caso Film Commission: Fontana e Lega in difficoltà

La vicenda dell’acquisto del capannone da parte di Lombardia Film Commission è sempre più chiara e sempre più imbarazzante per la maggioranza di centrodestra. 

Il rifiuto alla richiesta avanzata dal Partito Democratico di costituirsi parte civile nel processo contro i commercialisti della Lega e le persone che con loro hanno confezionato l’acquisto è l’ennesimo segnale di una volontà ferrea di ignorare fatti incresciosi sotto indagine come illeciti: che mancasse perfino l’agibilità di quel capannone acquistato in modo così assurdo, perfino dopo il rogito, il PD lo dice da tempo.

Fiumi di soldi sono usciti dalle casse della Regione per quel capannone inagibile, più di quanto la Regione abbia mai speso per il comparto dell’audiovisivo: Dove sono finiti? Questo lo accerterà la magistratura.

L’assessore Stefano Bruno Galli ha sempre difeso l’operazione di acquisto e negato che ci fossero incongruenze: anche di questo se ne dovrà assumere la responsabilità. La nostra Regione merita trasparenza su presunte tangenti pagate con i soldi dei contribuenti, merita di essere parte civile in questa inchiesta e di essere finalmente tutelata.

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