C'era una volta la sanità territoriale

 

La storia si ripete: Fontana e Gallera, non contenti di aver spazzato via la medicina territoriale a favore delle grandi strutture private già prima della pandemia, adesso ci riprovano. Ci riprovano a cancellare quel poco che ne resta. 

Le vittime, questa volta, sarebbero il pronto soccorso e il punto nascita dell'ospedale di Sesto San Giovanni, che verrebbero cancellati. 

Perché alla Regione, che nulla ha fatto in questi mesi, mancherebbero ben 153 medici intensivisti e 459 infermieri. E per recuperarli che fanno? Chiudono alcuni reparti per trasferirne il personale presente. 
Ma non è finita qui, perché gli anestesisti e gli infermieri dell'ospedale San Giovanni non finiranno in una struttura qualsiasi: verranno ricollocati nell'ormai famoso Ospedale Fiera di Milano, privo di specializzazioni, in cui potranno occuparsi solo dei casi meno gravi. 

Dopo mesi in cui abbiamo visto gaffes su gaffes, contagi su contagi e soprattutto morti su morti, speravamo che, almeno, avessero appreso qualcosa dagli errori. E invece, nulla. 

Sono irrecuperabili, persino di fronte all'orrore di una pandemia. 

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