Via libera al reddito di inclusione misura universale contro la povertà a favore di 1milione e 800mila persone
“Un passo che non si limita ad assistere ma che fornisce gli strumenti per dare una prospettiva alle persone, secondo uno spirito solidaristico non solo a parole. Vogliamo che le persone siano aiutate non solo a sopravvivere ma a vivere”. “Proprio per questo motivo, in questi anni, con il governo di Matteo Renzi e ora con quello di Paolo Gentiloni abbiamo operato con grande determinazione per rilanciare la crescita, condizione irrinunciabile per sostenere chi è in difficoltà”,
*****
Il Consiglio dei ministri ha approvato definitivamente il decreto legislativo che introduce il reddito di inclusione (Rei).
La misura si rivolge a una platea di 400 mila famiglie, pari a circa 1,8 milioni di persone.
Il Rei sostituisce il Sia, sostegno all’inclusione attiva.
L’importo dell’aiuto corrisponde al massimo a quello dell’assegno sociale per gli over 65 senza reddito, pari a 485 euro al mese.
L’importo dipenderà dal numero dei componenti della famiglia e dalla situazione familiare e reddituale.
*****
“È la prima volta in Italia che viene approvata una misura universale di contrasto alla povertà, il reddito di inclusione, mettendo così le basi per un nuovo welfare in linea con tutti i paesi europei. Per dare avvio a questo programma sono stati destinati 2 miliardi di euro. Non si tratta di un sussidio per l’assistenza ma di un aiuto per attivare un percorso di presa in carico della persona con l’obiettivo di reinserirsi nel mondo sociale e lavorativo”. Così Giovanni Lattanzi, responsabile Welfare del PD, che continua: “Prendersi cura delle persone è il cuore delle nostre politiche e questa norma aiuta chi è in estrema difficoltà attraverso una rete di protezione offerta da: comuni, ambiti sociali, terzo settore e tutti gli attori sociali territoriali.
Questo è il primo passo importante per combattere la povertà, già nella prossima legge di bilancio ci saranno altre risorse per rafforzare questa misura che insieme alle altre, messe in campo dal governo, aiuteranno chi è in condizione di povertà a tornare a lavorare e vivere una vita più serena”, conclude Lattanzi.
“Si da il via, a partire dal 1 gennaio, alla prima misura nazionale contro la povertà, costituita da un concreto sostegno economico e da servizi finalizzati ad accompagnare le persone fuori dalla condizione di povertà”. Lo afferma la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del PD in commissione Lavoro e relatrice sul provvedimento.
“E’ un cambiamento di prospettiva fondamentale, perchè significa che lo Stato si prende cura di chi è in difficoltà e, attraverso un piano personalizzato, mette tutti in condizione di ricominciare. Ora Governo e Parlamento lavoreranno alla prossima legge di bilancio – conclude Parente – per dedicare ulteriori risorse volte a rafforzare i servizi sociali rendendoli integrati con i centri per l’impiego, le scuole e le ASL su tutto il territorio nazionale”.