Non c’è niente di più pericoloso di un leader stupido



Oliver Burkeman, The Guardian, Regno Unito



Donald Trump alla Casa Bianca, il 26 gennaio 2017. (Stephen Crowley, The New York Times/Contrasto)


Come avrete notato, c’è un bel po’ di stupidità in giro per il mondo. Per fare un esempio ovvio, considerate quello che il giornalista Josh Marshall, ispirandosi al principio filosofico del “rasoio di Occam”, chiama“il rasoio di Trump”: quando cerchiamo di decodificare le azioni del presidente, è sempre più probabile che la spiegazione giusta sia la più stupida che ci viene in mente.

Qualcuno sostiene che dovremmo essere contenti di avere leader stupidi, perché questo li rende meno pericolosi, pensate se fossero abbastanza intelligenti e determinati da mettere in atto le loro idee peggiori! Ma il defunto economista italiano Carlo Cipolla non la pensava così. Nel 1976 pubblicò un saggio ironico che nell’era di Trump sta suscitando nuovo interesse. Le leggi fondamentali della stupidità umana avanza l’allarmante teoria che le persone stupide sono di gran lunga le più pericolose.

Cipolla dà anche una definizione tecnica dello stupido: è una persona che “causa un danno a un’altra persona o a un gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita” , cioè l’opposto del “bandito”, che almeno cerca di guadagnare qualcosa a danno degli altri. “Giorno dopo giorno siamo condizionati in qualunque cosa facciamo da gente stupida che invariabilmente compare nei luoghi meno opportuni”, scrive.




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