Def e manovra, Gentiloni: “Conti in ordine senza aumentare le tasse”
Dopo due ore di riunione il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al DEF e a un decreto di politica economica al cui interno c’è la correzione dei conti promessa a Bruxelles
Lieve miglioramento per la crescita italiana nel 2017. Il Pil di quest’anno viene rivisto leggermente al rialzo all’1,1% rispetto all’1% della stima precedente. È uno dei dati rilevanti annunciati oggi dal premier Paolo Gentiloni al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il Documento economico e di finanza, il cosiddetto Def assieme al provvedimento di politica economica contenente la manovra di correzione dei conti pubblici. Il miglioramento delle prospettive di crescita è degno di nota perché se da un lato fa ben sperare su una ripresa più consistente dell’economia, dall’altro apre ulteriori spazi di manovra, concedendo all’esecutivo maggiori risorse da destinare a investimenti.
L’altro provvedimento approvato assieme al Def, come ha spiegato lo stesso Gentiloni, si suddivide “sostanzialmente in 4 capitoli: la correzione dei conti dello 0,2% (la manovrina di 3,4 miliardi promessa a Bruxelles, ndr), le misure per gli enti locali, le misure per il terremoto e altre misure per la crescita”.
Il premier, dopo aver ringraziato il ministro Padoan per aver trovato insieme a Palazzo Chigi le soluzioni migliori – mettendo quindi in risalto la sintonia tra i due – ha sottolineato di essere riusciti a tenere i conti in ordine senza aumentare le tasse e “accompagnando il risanamento con misure di sviluppo e di promozione della crescita”. “Continua il lavoro fatto in questi anni – ha aggiunto – e continua con il binomio riforme-crescita che porta anche a mettere a posto i nostri conti”
“Contestualmente – ha evidenziato – abbiamo condiviso il piano di investimenti pari a 47,5 miliardi da qui al 2032: è la risposta migliore a chi voleva presentare questa operazione come “depressiva”, quando invece prosegue il percorso di risanamento e rilancio”.
A seguire il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha sottolineato come il Pil crescerà dell’1,0% nel 2018 e altrettanto nel 2019, “con un’impennata poi nel 2020″, ha evidenziato, parlando di “previsioni conservative che auspicabilmente saranno riviste verso l’alto”. “Avremo sorprese positive, questa è la mia convinzione”, ha aggiunto, spiegando che i numeri sono quelli attuali per una fase di politica fiscale “molto stringente”.