Pensioni e referendum: la newletter del segretario Provinciale



Care democratiche, cari democratici,

questa è una buona settimana: dopo settimane di trattative, è stato siglato tra governo e parti sociali l'accordo sulle pensioni.

L'accordo prevede un'azione di equità sociale attraverso il sostegno alle pensioni più basse e l'attivazione di forme di flessibilità in uscita.

In generale però, vorrei soffermarmi sull'aspetto politico di questo accordo, cioè sul successo di realizzare cambiamenti importanti attraverso il dialogo e la condivisione. Il restare sui contenuti non è di per sé garanzia di un successo finale e di un accordo, ma è sicuramente migliore della contrapposizione preconcetta e pretestuosa.

Stare sui contenuti è importante: una cosa che abbiamo notato è che in queste settimane, tanti iscritti che abbiamo incontrato ci hanno tutti riportato qualcosa dell'incontro con Luciano Violante che gli era rimasto e gli era piaciuto. 

Per questo, continuo a ritenere che la chiave per vincere questo referendum non sia quello dell'antipolitica, ma sia quello della democrazia, della stabilità, della responsabilità e della partecipazione: una democrazia che è capace di rinnovarsi e di ammodernarsi, per continuare a essere democrazia.

Se il tema è il taglio delle poltrone, ebbene non sarà mai sufficiente: ci saranno sempre altre poltrone da tagliare e poltrone in più che non hai tagliato, come molti dei sostenitori del No evidenziano.

 Se invece il tema è che il nostro paese, una democrazia più recente rispetto a molte altre in Europa, dopo molti anni è pronto a rinnovarsi per avere, all'interno di un sistema comunque parlamentare, governi più stabili e un Parlamento che vede riaffermato il suo potere legislativo, allora noi possiamo effettivamente allargare il consenso e svolgere quel bellissimo ruolo educativo che la politica deve avere.


Pietro Virtuani segretario del PD di Monza e Brianza

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