DEF, i volti del Paese e i migliori per cambiare eNews di Matteo Renz
1. Dove vanno i vostri soldi
Abbiamo presentato il DEF. è il documento che inquadra la Legge di Bilancio, che sarà pronta verso la fine della settimana prossima. Sintesi estrema: il deficit continua a scendere, il Pil continua a salire. Passo dopo passo, piano piano, ma la direzione è quella. Ci sarà un primo intervento per aiutare i pensionati al minimo e consentire di uscire dal lavoro un po’ prima, con una piccola penalizzazione. E tutti i soldi per le scuole saranno fuori dal patto di stabilità: ragione per cui mi appello ai sindaci chiedendo loro di tornare a progettare, progettare, progettare. Abbiamo bisogno di scuole più sicure e i nostri figli valgono più dei regolamenti burocratici europei.
2. I volti prima dei voti
Vorrei raccontarvi la settimana che ho vissuto (qui il video che prova a raccontarla in 2 minuti) attraverso alcuni volti che mi hanno emozionato. Dicono che per i politici contino solo i voti. Secondo me valgono molto anche i volti… E allora penso ai volti di questa settimana. Quello di Renzo Piano che in Senato parla delle prossime generazioni illustrando il progetto Casa Italia. Quello di Bebe Vio che al Quirinale insieme agli altri atleti, riceve con un entusiasmo contagioso il riconoscimento del Presidente Mattarella. Quello di don Carlo che a Verona lavora con i suoi collaboratori per dare una mano agli anziani, in particolar modo ai malati di Alzheimer. Quelli dei grandi della terra che a Gerusalemme salutano per l’ultima volta uno straordinario giovanotto che rispondeva al nome di Shimon Peres, raccontando aneddoti sull’uomo che inciampava perché volava troppo in alto come ha detto Amos Oz. Quelle dei volontari di www.bastaunsi.it che stanno riportando la campagna referendaria sui temi di merito, dimostrando come questa sfida sarà decisiva per i prossimi vent’anni. Quelle degli agricoltori di Coldiretti cui il nostro Governo continua ad abbassare le tasse perché senza chi lavora la terra il nostro Paese sarebbe più fragile e i nostri prodotti meno buoni. Potrei continuare a lungo ma vi lascio al video settimanale. Ogni giorno che incontro persone mi rendo conto di quello che ci diciamo da anni ma che mi sembra vero ogni giorno di più: il più grande lusso della politica sono i rapporti umani. Incrociare gli occhi degli altri, dai cittadini più semplici a quelli con più responsabilità, e renderti conto che puoi fare un pezzettino di strada verso il bene comune: questa è la politica. Non le polemiche da pollaio che ogni giorno ci ributtiamo addosso tra addetti ai lavori.
3. Chiamare i migliori per cambiare il Paese
Un supermanager come Diego Piacentini ha lasciato il megastipendio di Amazon per venire gratis a dare una mano all’Italia, come gli ho sfacciatamente chiesto. Ha iniziato a lavorare e qui trovate la sua prima intervista. L’innovazione e la digitalizzazione possono davvero cambiare l’Italia. Vi faccio un esempio. Da quando abbiamo introdotto fatturazione elettronica e dichiarazione telematica dei redditi iniziando con più coerenza a incrociare le banche dati non solo si è molto semplificata la vita dei cittadini. Ma il 2015 intanto segna il record di risultati nella lotta all’evasione con quasi 15 miliardi di euro. E nel 2016 potremmo persino fare meglio. L’innovazione può cambiare l’Italia, semplificandola e rendendola più vicina ai cittadini. È una sfida difficilissima, ma vale la pena provarci. E farlo con i migliori, come Diego. Leggete la sua intervista e mi dite che ne pensate? L’email è sempre quella: matteo@governo.it
Per chi vuole approfondire:
• Qui il mio appello finale dopo il confronto di venerdì sera con Zagrebelsky.Qui l’intera trasmissione, durata oltre due ore. Alla fine per andarcene ho dovuto minacciare Enrico Mentana di far intervenire… la Folgore.
• Qui l’intervento scritto sull’Unità, in risposta a Gianni Cuperlo. Per gli iscritti e i simpatizzanti del PD ricordo che sabato 29 ottobre a Roma, saremo in Piazza del Popolo per un grande evento dal titolo “Un’Italia più forte per un’Europa più giusta”. Ci riprenderemo la piazza, lanciando alcune proposte, concrete, per il futuro dell’Italia e dell’Europa.
• Qui il link al sito www.bastaunsi.it Puntiamo a quota cinquemila comitati, i contributi che arrivano dai semplici cittadini sono a oltre 244.000€, le vostre. iniziative sono sempre tante e numerose. Avanti così, questa è la strada giusta. Per chi vuole, qui il primo video-spot. I prossimi nelle prossime enews.
• A proposito di video. Stanno girando alcuni video di storie comuni di persone che hanno visto cambiare la propria vita grazie a provvedimenti del governo. Casi concreti, non statistiche ufficiali. Qui trovate le prime, mi piacerebbe conoscere la vostra opinione: matteo@governo.it.
• Qui la mia intervista di stamani a Radio Popolare.
• Qui la mia partecipazione a Quinta Colonna dello scorso lunedì
Un sorriso,
Matteo
www.bastaunsi.it
Pensierino della sera
Oggi è il tre ottobre. A metà tra la festa dei nonni (quelle che vedete in foto sono le mie due nonne: Maria, 96 anni e Annamaria, 86) e la festa di San Francesco, patrono d’Italia. È uno scherzo del calendario, sia chiaro. Ma viene spontaneo dire che sono i nonni la colonna portante del nostro Paese. Spesso mi hanno accusato di atteggiamento discutibile perché ho utilizzato l’espressione “rottamare”, ma come sa chi segue questa newsletter ormai da anni il riferimento non è mai stato generazionale. Rottamare significava (e significa, perché non è mica finita qui) cambiare una classe politica – e un bel pezzo del gruppo dirigente anche oltre la politica – che ha avuto più volte l’occasione di cambiare l’Italia e non lo ha fatto, per paura o per pigrizia. I nonni, intanto, hanno ricostruito il Paese dopo la guerra, hanno fatto da ammortizzatore sociale a figli e nipoti durante la crisi, hanno aiutato la comunità nazionale a coniugare la tradizione con il bisogno di futuro.
Con un amico abbiamo pensato a un’idea, che potrebbe anche diventare un’iniziativa di governo. Sarebbe bello che i ragazzi più giovani, la nuova generazione digitale, utilizzassero un telefonino o un ipad per intervistare i propri nonni. Per farsi raccontare le loro storie. I loro sogni. Come era la loro vita, quali sono i loro sogni e le loro preoccupazioni oggi. Sarebbe bello che l’Italia costruisse una memoria digitale di un mondo che non c’è più, ma che è il mondo che ci ha ricostruito come Paese, protetto come Stato, salvato come comunità. Senza nessun riferimento di partito, senza alcuna connotazione ideologica: solo una grande opera di salvataggio della memoria. Salvare il file dei loro racconti, dei loro pensieri, del mondo in cui hanno vissuto e di come vorrebbero il nostro domani. Curioso di leggere i vostri pensieri in merito:matteo@governo.it
PS Il 3 ottobre è anche il 3° anniversario della strage di Lampedusa. Un pensiero alle vittime del naufragio. Grazie a Giusi Nicolini e alla gente della sua isola, a cominciare dal dottor Pietro Bartolo, protagonisti anche di Fuocoammare.