Tornare a Mare Nostrum


Contro la stupidità cinica e strumentale di certe affermazioni bastava l’evidenza dei fatti: nonostante la missione Mare Nostrum sia stata cancellata, i barconi della morte carichi di profughi continuano a partire dalle coste dell’Africa. I 366 morti del 3 ottobre 2013 non ci hanno insegnato niente. Niente. Ieri (l’altroieri per chi legge, ndr) l’ennesima tragedia, oltre trenta migranti hanno perso la vita assiderati o inghiottiti dalle onde alte nove metri nel Canale di Sicilia. E pensare che c’è chi parlava di navi adoperate come taxi, accampando un’equazione tanto orribile quanto stupida: mettiamo al bando i soccorsi, non partiranno più. E invece – casomai qualcuno avesse qualche dubbio –  i disperati partono lo stesso. Se vogliamo affrontare il dramma delle migrazioni dobbiamo partire da un punto fermo: l’umanità, il dovere di salvare uomini, donne, vecchi, bambini dalla morte in mare. Tutto il resto viene dopo. Altrimenti è solo pericolosa demagogia. [...]
Li hanno caricati a bordo – quelli che ancora stavano sui gommoni – con i vestiti fradici di acqua, gli occhi sbarrati, la pelle violacea. Sono morti tutti a bordo delle imbarcazioni, sprovviste di attrezzature mediche, durante il viaggio di ritorno. Bastano le parole del dottor Pietro Bartolo, il medico di guardia dell’isola per capire: “Con Mare Nostrum molto probabilmente questi ragazzi sarebbero ancora vivi. Non è possibile che si vadano a recuperare i migranti a 120 miglia da Lampedusa per poi portarli verso la Sicilia in condizioni meteo proibitive e con mezzi inadeguati al soccorso”.  Dicono che le tragedie sono destinate a ripetersi. Migliaia di profughi sono pronti a partire dalle coste libiche o tunisine, con o senza la presenza delle navi di pattuglia lungo il Mediterraneo. In fuga dalla guerra, dal caos, dai conflitti etnici o di religione, da stati dittatoriali, dalle torture, da una vita senza senso e semza prospettive. Quello di ieri è solo il primo segnale. Ha ragione il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini: abbiamo dimenticato le parole di Francesco. Davvero siamo disposti a rimanere indifferenti di fronte a tutto questo, davvero siamo pronti a mettere da parte la nostra umanità?

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