Martin Schulz, il nostro candidato alla Commissione Europea


Lo scorso 1 Marzo, al termine del congresso del PSE tenutosi a Roma, il Partito Democratico ha sancito il proprio ingresso nella famiglia del Partito Socialista Europeo.

Con questo partito si presenterà alle prossime elezioni europee di maggio, e sosterrà la candidatura di Martin Schulz alla presidenza della Commissione Europea.

Durante il suo discorso al Congresso ha presentato quelli che sono i punti cardine del PSE in Europa. Lavorare per un’Europa più equa ed unita, in cui i cittadini europei siano al primo posto, attraverso la lotta all’evasione fiscale, la riduzione del divario tra ricchi e poveri, la legge sui diritti digitali, la tutela della libera circolazione dei cittadini all’interno dell’Unione.  Al primo posto però ci sarà il lavoro, in un Europa in cui un giovane su due è senza lavoro. 
Schulz ha affermato questa necessità con queste parole: 

" I giovani e le donne pagano il prezzo di una crisi che non hanno causato. Eì uno scandalo e dobbiamo porvi fine. Chiedo a tutti voi: siamo ancora in grado di sentire questo dolore e di percepirlo? Sentiamo il dolore di un giovane, uomo o donna, che invia 300 copie del proprio curriculum per sentirsi dire di no 300 volte? Percepiamo il dolore di una coppia di cinquantenni che perdono il lavoro e la casa perché non riescono più a pagare le rate del mutuo, e che sono considerati troppo vecchi per trovare un nuovo lavoro? Lo sentiamo il dolore dei genitori che non sanno da dove potrà arrivare il prossimo pasto caldo per i propri figli?
Solo se siamo in grado di condividere questo dolore riusciremo a riconquistare la fiducia della gente. Solo così potremo meritare di vincere le elezioni.” 

La sfida del PSE per le prossime elezioni sarà quella di contrastare i temi populisti che affondano le proprie radici nella crisi di fiducia, sociale ed economica, nei confronti dell'Europa. Per questo l'obiettivo del PSE è tornare alla necessità di rispondere in modo pragmatico ai problemi della gente, senza far ricorso a discorsi ideologici, proprio come farebbe un buon sindaco.

Un approccio molto simile a quello proposto dal premier Renzi, e che unisce ancora di più il percorso Italiano a quello Europeo.

via iMille

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