100 giorni e pochi fatti. Alla Lombardia serve altro
Sono stati infine raggiunti i primi 100 giorni per la Giunta Maroni in Lombardia.
In Regione sono state finora approvate solo quattro leggi: sui tagli ai costi della politica c’è stato il lavoro dei gruppi consiliari, le altre tre sono rinvii, proroghe, promesse di future riforme. Intanto della macroregione non si sente più parlare e il 75% di tasse da tenere in Lombardia è diventato la madre di tutte le scuse per le promesse non mantenute.
C'è davvero poco da festeggiare: Maroni è ossessionato dalla discontinuità da Formigoni come da Bossi, ma i primi cento giorni di governo in Regione sono in perfetta continuità con il predecessore. I modi sono diversi, ma sui ticket sanitari come sulle nomine non c’è differenza rispetto al ventennio formigoniano.
In Regione sono state finora approvate solo quattro leggi: sui tagli ai costi della politica c’è stato il lavoro dei gruppi consiliari, le altre tre sono rinvii, proroghe, promesse di future riforme. Intanto della macroregione non si sente più parlare e il 75% di tasse da tenere in Lombardia è diventato la madre di tutte le scuse per le promesse non mantenute.
C'è davvero poco da festeggiare: Maroni è ossessionato dalla discontinuità da Formigoni come da Bossi, ma i primi cento giorni di governo in Regione sono in perfetta continuità con il predecessore. I modi sono diversi, ma sui ticket sanitari come sulle nomine non c’è differenza rispetto al ventennio formigoniano.
Proprio per questo vorremmo vedere una svolta che sulle politiche non c’è e che per noi vuol dire partire da subito con la cancellazione dei ticket sanitari fino a trentamila euro di reddito, con una politica contro la cementificazione del territorio, con un sostegno vero alle aziende con la razionalizzazione dei contributi e dei finanziamenti e, infine, con il sostegno ai comuni perché possano finalmente onorare i debiti con le piccole e medie imprese e realizzare opere necessarie per i cittadini. |