Un brutto risveglio
Trentacinque anni fa veniva ammazzato Peppino Impastato.
Il giornalista di Cinisi fu assassinato a 30 anni su mandato di Gaetano Badalamenti, boss di Cosa Nostra, nel corso della campagna elettorale, 5 giorni prima della sua elezione a consigliere comunale di Cinisi nelle liste di Democrazia proletaria. Se celebri sono i "cento passi" - ricordati nell'omonimo film di Marco Tullio Giordana- che occorre fare a Cinisi, per colmare la distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss mafioso Tano Badalamenti, ancor più noto era l'obiettivo di Peppino di creare un movimento di opinione volto a denunciare la mafia locale.
Solo l'11 aprile 2002, grazie alla guerra combattuta dalla madre di Peppino e dal Centro Impastato, il mafioso Gaetano Badalamenti è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio del giovane attivista.
A Tivoli nei giorni scorsi è stata imbrattata la lapide dedicata al giornalista.
Leggiamo dal sito de il Corriere della Sera:
Un brutto risveglio. La lapide dedicata a Peppino Impastato, il giornalista ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, è stata imbrattata con simboli e scritte fasciste. «Un oltraggio a pochi giorni dall'anniversario». Un blitz notturno nella notte tra giovedì e venerdì sul lungo Aniene a Tivoli, in provincia di Roma. Per questo i cittadini sono stati invitati a «ripulirla» il giorno dell'anniversario.
Subito la denuncia dalla Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato che ha condannato l'oltraggio alla lapide.
DoppiaM