Un brutto risveglio


Trentacinque anni fa veniva ammazzato Peppino Impastato.

Il giornalista di Cinisi fu assassinato a 30 anni su mandato di Gaetano Badalamenti, boss di Cosa Nostra, nel corso della campagna elettorale, 5 giorni prima della sua elezione a consigliere comunale di Cinisi nelle liste di Democrazia proletaria. Se celebri sono i "cento passi" - ricordati nell'omonimo film di Marco Tullio Giordana- che occorre fare a Cinisi, per colmare la distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss mafioso Tano Badalamenti, ancor più noto era l'obiettivo di Peppino di creare un movimento di opinione volto a denunciare la mafia locale. 


Il suo risentimento sfociò nel gruppo "Musica e cultura" fondato nel 1976 e, successivamente, nell'emittente radiofonica locale "Radio Aut": dalla sua radio libera Peppino denunciava i gravi fatti legati ai traffici di droga non risparmiando di fare nomi e cognomi di mafiosi e politici conniventi.

Solo l'11 aprile 2002, grazie alla guerra combattuta dalla madre di Peppino e dal Centro Impastato, il mafioso Gaetano Badalamenti è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio del giovane attivista.

A Tivoli nei giorni scorsi è stata imbrattata la lapide dedicata al giornalista.
 
Leggiamo dal sito de il Corriere della Sera:
 
Un brutto risveglio. La lapide dedicata a Peppino Impastato, il giornalista ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, è stata imbrattata con simboli e scritte fasciste. «Un oltraggio a pochi giorni dall'anniversario». Un blitz notturno nella notte tra giovedì e venerdì sul lungo Aniene a Tivoli, in provincia di Roma. Per questo i cittadini sono stati invitati a «ripulirla» il giorno dell'anniversario.




LE SCRITTE - Infatti, ora si legge: «A Giuseppe Veroli e a tutte le vittime dell'antifascismo», firmato «i camerati», con tanto croce celtica. L'indignazione è corsa sul web. Migliaia le condivisioni della foto diffusa dall'Associazione culturale immaginarte. Non è chiaro chi siano gli autori del gesto. 

Subito la denuncia dalla Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato che ha condannato l'oltraggio alla lapide.

DoppiaM

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