Il programma del PD: la tutela della salute


Il PD presenta le sue priorità per la salute: innovazione e investimenti per rilanciare un settore che non può essere assimilato ad altri capitoli di spesa dello Stato. 
“La scelta delle candidature di Ignazio Marino, di Amedeo Bianco, Presidente dell’Ordine dei Medici e di Annalisa Silvestro, Presidente dell’Ordine degli Infermieri, dimostra l’attenzione del partito a un settore cruciale per il Paese e la vita di tutti i cittadini - precisa Roberta Agostini, Responsabile Salute e Conferenza delle donne – Si tratta di una scelta precisa volta a rafforzare, attraverso voci competenti, la difesa e il rilancio del nostro sistema sanitario”. 

Per il senatore Ignazio Marino: “bisogna uscire dal mantra della spesa sanitariainsostenibile. Va sostituita la parola “spesa” con “investimento” e poi dobbiamo guardare con attenzione i dati dei nostri investimenti perché sono inferiori a quelli degli altri paesi europei: spendiamo forse male ma certo non troppo”.

Paolo Fontanelli, responsabile sanità del PD, rincara: “Siamo di fronte all’espansione dell’idea che con la crisi e con queste risorse non possiamo più permetterci un sistema universalistico, è la filosofia del libro bianco di Sacconi, che ritroviamo nelle politiche di Monti, che ha continuato ad applicare tagli lineari alle politiche sanitarie. Noi contestiamo il tema dell’insostenibilità; mettendo a confronto i dati di spesa italiani e europei è evidente che non è la spesa sanitaria il problema della finanza pubblica. Si tratta di scelte politiche e la nostra politica è senza esitazione in difesa del sistema universalistico e del sistema sanitario nazionale come priorità assoluta, al pari dell’istruzione”. 

Ripensare la sanità significa anche imporre riorganizzazione, razionalizzazione e ammodernamento. E’ Ignazio Marino a snocciolare le cifre: “il 28% dei nostri 1066 ospedali è stato costruito prima del 1900, il 29% prima del 1940, è sorprendente che la notizia sia che al Policlinico Umberto I si rompe il gruppo elettrogeno, mi stupisco che si rompa solo quello… Rispetto alla retorica sulle grandi opere, suggerirei che la grande opera forse va realizzata nel settore salute. Abbiamo bisogno di ospedali diversi, più piccoli, che offrano alte tecnologie, bisogna intervenire sull’utilizzo delle degenze, sui ricoveri troppo lunghi e inutili. Ospedali diversi anche come concezione, vogliamo passare da un organizzazione in base a posti letto e reparti all’intensità delle cure. E’ culturalmente difficile, ma è un passo che va fatto. E anche il territorio va riorganizzato non con gli annunci che abbiamo sentito tutti, ma con provvedimenti veri e finanziati”.

Fontanelli sottolinea l’impossibilità di “allontanarsi dai valori indicati dal patto della Salute che fissava già una riduzione dei trasferimenti: senza adeguato sostegno non si creano gli studi dei medici associati, né si potranno reperire i fondi necessari dalla chiusura degli ospedali, senza strutture che li sostituiscano. Bisognerà investire per una riorganizzazione che significa anche combattere gli sprechi, recuperare efficienza, colmare il divario inaccettabile fra Centro Nord e Sud.”

Amedeo Bianco, presidente dell’Ordine dei Medici e candidato PD al Senato richiama l’attenzione sull’apporto fondamentale degli operatori in un’ottica di cambiamento, affronta il tema del precariato, una emergenza da superare se si parla di progettualità. Ricorda che le professioni sanitarie possono rappresentare un ascensore sociale, il lavoro, che è priorità per il nostro Paese, rappresenta la soluzione, non il problema.

Le priorità per la salute del PD sono chiare, altrettanto chiare quelle di PDL, che non ha finanziato il servizio sanitario pubblico, e di Monti, che propone la riduzione dell’Irpef per chi sottoscrive un’assicurazione privata, sul modello americano. Il Partito democratico ribadisce con forza il principio sancito dall’articolo 32 della Costituzione, il diritto universalistico alla salute. Da questo diritto e dalla consapevolezza dell’importanza del mondo sanitario per l’economia del paese, parte l’impegno per un’inversione di tendenza delle politiche attuate dai governi degli ultimi anni.

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