I figli sono (finalmente) tutti uguali
Finalmente, dopo anni di discussione, è stata approvata ieri una legge che costituisce un importante punto di innovazione: non esistono più i figli con aggettivi, cioè legittimi o naturali, ma i figli sono tutti uguali.
I figli naturali sono ora equiparati
a quelli nati all'interno del matrimonio.
La legge ora prevede che «la parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione sia all'interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo».
Sarà così possibile attribuire anche ai figli nati fuori dal matrimonio una serie di diritti che nascono dal vincolo di parentela, rispetto ai temi dell'affidamento e dell'eredità, ad esempio.
Finalmente i figli sono tutti uguali, quindi, in un Paese in cui il 25% dei figli nasce fuori del matrimonio o in cui fino a oggi un minore adottato che perdeva i genitori adottivi tornava in adozione perché non aveva diritto alla parentela coi nonni e altri familiari.
La politica ha saputo dare una risposta chiare per cancellare molte discriminazioni oggi inspiegabili a qualsiasi persona di buon senso, tanto più ai bambini e alle bambine che continuavano ad essere "figli di serie B".