Celo, manca, celo, manca


In questi giorni molti, sui giornali, a fronte di due ore di interventi ricchi di spunti, ha concentrato il dibattito sulle primarie (ahimè) esclusivamente su quali fossero le personalità da inserire nel Pantheon del centrosinistra.

Molte le critiche mosse ai partecipanti per non aver inserito persone che possono essere considerate i padri di questo centrosinistra (vedi Berlinguer e Moro) o politici che possano aver rappresentato la storia della sinistra.

Ammesso che questo sia un argomento fondamentale a fronte - del dramma degli esodati, degli scioperi di questi ultimi giorni, dei malati di SLA che scioperano per vedersi riconoscere il più elementare diritto di essere aiutati, dell'incremento quotidiano dei disoccupati - in un (inutile) esercizio di stile, vorrei difendere il Pantheon indicato dai candidati alle primarie.

Partiamo dal dire che i candidati alle primarie non conoscevano in anticipo le domande del moderatore e il ritmo imposto dal format era molto alto. In un altro contesto dubito che avrebbero dimenticato di inserire nomi come Berlinguer, Moro, Gramsci etc..

Forse l'avrebbero fatto solo per rispondere e conformarsi ad un'etichetta. L'idea di indicare personalità anche lontano dai soliti cliché, perché poi il rischio che si corre e quello "da maglietta di Che Guevara", non mi è dispiaciuto.

Se poi cerchiamo di approfondire e andare al di là dei nomi scopriamo qualcosa di interessante.

Nichi Vendola ha indicato il Cardinale Carlo Maria Martini. Il cardinale è stato uno strenuo difensore di diritti civili, stella polare per il leader di Sel.

Matteo Renzi ha indicato nomi di personaggi ancora in vita. Può essere già questo un messaggio. Uno è Mandela, che ha saputo riunificare il Sudafrica diviso dalla'Apartheid. Il messaggio qui è rivolto a tutti gli italiani. Il ventennio berlusconiano ci ha lasciato un'Italia profondamente divisa. Il Sindaco di Firenze si pone come figura capace di unire le "due italie". Il nome indicato come seconda opzione è quello della blogger tunisina Lina. Questo è un messaggio rivolto tutto ai giovani e all'importanza che hanno avuto le rivolte arabe. Il sindaco di Firenze ha indicato una persona ancora viva che la rivoluzione l'ha fatta. Non è forse un concetto di sinistra? (sempre usando un luogo comune). Inoltre il ruolo dei blogger come promotori di idee, approcci nuovi. Un manifesto progressista.

Laura Puppato ha indicato Tina Alsemi, staffetta partigiana sotto la Brigata Cesare Battisti diventò la prima donna ministro in Italia e Nilde Iotti prima donna a ricoprire la carica di Presidente della Camera dei Deputati. Dubbi qui non ci sono.

Bruno Tabacci, non proprio un comunista (anche se il gruppo facebook marxisti per Tabacci farebbe pensare all'opposto), ha ricordato De Gasperi e Marcora che hanno radici inconfutabili nella storia del cattolicesimo politico italiano.

Pierluigi Bersani apprezza Papa Giovanni XXIII e il perché lo aveva spiegato nel libro di Ivan Scalfarotto (vicepresidente del Partito Democratico):

”Bisogna però pensare a come promuovere questo cambiamento. il dilemma, infatti, è se il cambiamento bisogna annunciarlo o se, invece, non sia più efficace produrlo e poi spiegarlo a cose fatte. in questo Paese non puoi conservare, devi cambiare, ma è anche vero che non puoi mettere per principio in agitazione la gente annunciando un cambiamento fine a se stesso. Questo è un Paese che ha una storia antichissima e buone ragioni per conservare dei meccanismi che spesso hanno delle radici: radici familiari, localistiche, di mestiere, che possono prendere aspetti corporativi, difensivi, e quindi conservativi, con cui però devi fare i conti. Sono radici vere, antiche, solide. Allora, pronunciare vacuamente la parola «cambiamento» non funziona in un paese come questo. Devi farti avanti con un cambiamento e con una rassicurazione: chi ha interpretato benissimo questo ruolo è stato papa Giovanni. L’ha fatto cambiando e rassicurando a un tempo. Vero che andava nelle carceri, vero che ha fatto un cardinale nero, vero che ha convocato il concilio. Però, mentre faceva tutto questo, diceva: «… e quando andrete a casa date una carezza ai vostri bambini», recuperando sempre nel suo messaggio un qualcosa di rassicurante.”
(Su il Post il resto dell'intervista )

Di personalità da ricordare ne avrebbero potute indicare a decine.

Ad un Berlinguer enunciato, potevamo rimproverarli di non aver citato Kennedy o Altiero Spienelli padre dell'Europa o Piero Calamandrei. Forse è proprio questa pluralità di persone esemplari la forza del centrosinistra.

Massimo Gramellini nella sua rubrica quotidiano Buongiorno però forse individua il motivo di tanto malcontento.

Forse i candidati di sinistra hanno ignorato le icone della sinistra perché temevano di spaventare gli elettori potenziali. Così però hanno spaventato gli elettori reali. Quelli che non possono sentirsi rappresentati da chi volta le spalle alla parte della propria storia di cui dovrebbe andare più orgoglioso.

Fin qui, ripeto, un semplice esercizio di stile. Alcune considerazioni più serie le possiamo fare leggendo Barbara Spinelli, che ricorda un episodio preoccupante.

Tina Anslemi fu data addirittura per defunta dal giornalista Vittorio Feltri, recentemente davanti a una platea televisiva muta, egualmente decerebrata. In Italia evidentemente si muore anche da vivi. È la nostra specialità cinica e crudele. Leopardi la chiamava la nostra incompatibilità con gli slanci, i dolori, le speranze delle epoche romantiche vissute da altre nazioni europee.
DoppiaM

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