Amianto: quale futuro?
Abbiamo parlato molto in questi mesi di amianto.
Questa settimana ne ha parlato sul suo seguitissimo blog anche Giuseppe Civati Consigliere Regionale uscente.
Viviamo in una Regione «sotto la polvere», una Regione in cui, come risulta dall'ultimo censimento, si devono smaltire circa tre milioni di metri cubi di amianto, secondo una stima non ancora completa e riferita solo all'amianto visibile, quello dei tetti delle nostre case e dei nostri capannoni.
Viviamo in una regione dove ci sono decine e decine di siti da bonificare. Tra questi occorre segnalare la Fibronit di Broni in provincia di Pavia, considerato sito di interesse nazionale e priorità di carattere regionale. Un sito che con la Legge 179 del 2002 è stato riconosciuto come «sito da inserire all'interno del piano regionale di bonifica delle aree contaminate». Il sito di Broni è oggetto di un processo che si è aperto negli ultimi mesi a causa delle denunce dei familiari delle vittime e di molte associazioni che chiedono il risarcimento come è avvenuto a Casale Monferrato con una sentenza storica che per la prima volta ha salvaguardato pienamente i diritti dei lavoratori. Anche le istituzioni (regione, provincia e comune) si sono costituite parte civile.Viviamo in una Regione dove ogni anno mediamente vengono diagnosticati circa trecentocinquanta casi di mesotelioma pleurico, tumore strettamente legato all'esposizione all'amianto, mentre almeno altrettanti sono i casi in cui le fibre di amianto determinano insorgenza di tumori ai polmoni e altre patologie
Anche grazie all'impegno e alla insistenza del gruppo del Pd, è stata recentemente approvata una nuova legge sull'amianto una legge condivisa da un larghissimo fronte di associazioni ed enti che sono stati a lungo consultati in Commissione. Un testo che coniuga la questione sanitaria (effetti dell’amianto sulle persone) e la questione ambientale (bonifiche e smaltimenti):
Sulla questione sanitaria per la prima volta si costituisce un Fondo per le politiche di sostegno per i malati asbesto correlati; la Giunta è tenuta a individuare le aree di criticità per anomalie di morti e di ammalati asbesto correlati; i Dipartimenti oncologici provinciali (oltre alle Cliniche del Lavoro) vengono investiti direttamente della responsabilità dei percorsi di screening e di cura e si interviene su un problema di comunicazione tra Inail e Asl.
Sulla questione ambientale si rende per la prima volta obbligatorio il dichiarare, per il censimento, la presenza dell’amianto nei manufatti (chi non lo fa è sanzionato); si spinge sulla collaborazione tra Comuni, Province e Asl; sono previste le linee guida per le localizzazioni di discariche e la ricerca di tecnologie innovative per il suo smaltimento, oltre alle discariche in sicurezza; si prevedono agevolazioni di finanziamenti per la bonifica dei tetti e la loro sostituzione con tetti fotovoltaici.
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L'idea che sta alla base del progetto "LIMBIATE AMIANTO FREE" è quella di far confluire dentro un unico "soggetto committente", il maggior numero di cittadini e imprese che abbiano la caratteristica di essere proprietari di coperture in lastre di cemento amianto nel territorio limbiatese, convincendoli ad intervenire sui loro manufatti, mettendo loro a disposizione un "servizio" capace di rispondere efficacemente, e a costi contenuti, ai diversi oneri che dovrebbero comunque assumersi individualmente, qualora fossero nella condizione di dover bonificare il sito di cui sono proprietari.
(sommessamente ne avevo parlato anch'io in commissione ecologia)
Operando in una logica di "economia di scala", il "Soggetto committente unico diffuso" (diffuso perché i siti su cui operare sono distribuiti nel territorio comunale), può ambire ad ottenere prezzi agevolati per tutte le attività lavorative necessarie, dalla progettazione alla bonifica, dalla sostituzione della copertura all'impianto fotovoltaico, oltreché ottimizzare molte delle spese comuni.
Un progetto che deve nascere e crescere sotto la regia pubblica del Comune di Limbiate, che lavorerà per costruire una rete con le organizzazioni imprenditoriali del territorio, particolarmente motivate dal possibile innesco di un processo virtuoso che potrebbe smuovere,
almeno localmente, un po' di economia.
DoppiaM