Siete in maternità? Licenziate!


Dieci donne licenziate perché sono in maternità.

È successo nei giorni scorsi a Corbetta, nei magazzini Serlog di via Alberto da Giussano, dove una società del consorzio Rondine ha appaltato ad alcune cooperative i lavori per lo smistamento di libri e riviste.

La storia, raccontata nei giorni scorsi da Repubblica, comincia il 27 settembre, quando i sindacati, insieme ai rappresentanti del consorzio e delle cooperative, firmano un accordo per "travasare" tutti i dipendenti da una società all’altra.

L’intesa prevede che le due coop esistenti (Systema e Metropoli) lascino il posto alla subentrante Vamaco, mantenendo tutti i posti di lavoro (162 dipendenti di cui 120 donne). Uno dei termini, inoltre, regolamenta proprio la situazione in cui si trovano le dieci lavoratrici in maternità, alcune delle quali ancora in attesa del bambino, altre che hanno già partorito. Al punto 4 si legge infatti che «il personale assente, al momento del cambio di appalto per evento sospensivo giustificato (maternità, malattia, infortunio, ect.) transiterà alla nuova società cooperativa alla fine dello stesso». Un accordo blindato, secondo i sindacati e i consulenti legali, per i quali l’automatismo dimissioni-nuove assunzioni doveva valere per tutti.

Peccato che alle dieci donne (e soltanto a loro) siano arrivate le lettere di licenziamento della prima cooperativa, frettolosa di accelerare le procedure: «Giusta causa per cessazione dell’attività», recita l’oggetto.

«La cosa grave - sottolinea Vincenzo Mazzeo della Filt Cgil - oltre alla violazione dell’accordo è che in questo modo sono andati contro ad almeno due leggi: quella che impedisce i licenziamenti per le donne in maternità e quelle sulla mobilità».

Rocco Ungaro, funzionario della Filt, sostiene che «È incredibile che in un paese come l’Italia, dove stiamo sempre a parlare di famiglia, si arrivi a episodi di questo genere».

Il caso è arrivato anche in Parlamento, grazie alla deputata del Pd Barbara Pollastrini, che ha chiesto l'intervento del ministro Fornero, per dare garanzie alle donne. «Essere dalla parte delle donne in maternità - ha detto - è essere dalla parte della civiltà».

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