"Io, cittadino invisibile, straniero nella mia terra"


Mi chiamano straniero, ma del mio paese d'origine non so niente, e sono un extracomunitario in Italia. Ma l'Italia siamo anche noi, ragazzi e ragazze che questa terra la amano.


Si conclude così la lettera di un ragazzo di diciannove anni, nato in Marocco ma cresciuto in Italia, pubblicata oggi su Repubblica.

Una lettera breve, ma molto interessante. Racconta la storia, come ce ne sono tante, della "seconda generazione", quei ragazzi che vivono da sempre in Italia ma non hanno diritti.

La campagna "L'Italia sono anch'io" ha riposto all'attenzione questo tema, il Presidente Napolitano ne ha parlato spesso, il Pd è da sempre in prima fila per questa importante battaglia di civiltà.

Non serve aggiungere altro, alla lettera che pubblichiamo qui sotto.

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