Gli invisibili delle campagne di raccolta


C'è un Salento che conosciamo per i suoi luoghi bellissimi, meta delle vacanze estive di moltissimi turisti italiani e stranieri.

Ma c'è anche il Salento capitale del caporalato, popolato notte e giorno da un esercito di immigrati pronti a tutto pur di lavorare come schiavi.

Li hanno ribattezzati «gli invisibili delle campagne di raccolta». Nessuno li vede e nessuno li sente. O, meglio, nessuno vuole vederli né sentirli. Sono lì per la stagione delle angurie e sopravvivono come possono, accampati in tende, sotto gli ulivi, senza acqua potabile e senza corrente elettrica.

Sono diverse centinaia - alcuni sostengono addirittura 800 - sparsi sui 2100 ettari di terreno dedicati alla coltivazione delle angurie e vengono tutti dall'Africa: Tunisia, Algeria, Senegal, Sudan, Costa d'Avorio, Ghana.

Lettera43.it racconta (qui) questa storia, che richiama, ancora una volta, il tema del caporalato, della lotta allo sfruttamento dell'immigrazione, della criminalità e dell'indifferenza.

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