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“Nei campi pugliesi vidi un mondo che non avevo visto neppure in Camerun”

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Quest'oggi vi proponiamo un approfondimento sulla situazione del caporalato e le rivolte che segnarono il primo passo verso la nuova legge “I caporali, ex braccianti agricoli che hanno fatto carriera,venivano a prelevarci alle tre e un quarto di ogni giorno, ci scaricavano nei campi e ci riprendevano alle diciotto. Si muovevano a bordo di furgoni con nove posti a sedere, ma noi eravamo venticinque. Ci pagavano a cottimo: 3 euro e cinquanta per riempire un cassone da 3 quintali. Venivamo pagati in base al numero di cassoni riempiti durante la giornata. La paga media era di circa 25 euro al giorno. Da questi, però, dovevi togliere 5 euro per il trasporto dal campo in cui dormivamo a quello in cui lavoravamo, 3,50 per un panino e 1,50 per una bottiglia d’acqua. Dovevamo essere veloci, ma molti di noi non ci riuscivano. Si lavorava con 40 gradi”. E’ così che Yvan Sagnet, nato 31 anni fa a Duala(Camerun), una laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni conseguita nel 2013 al Poli

Cosa dice la nuova legge contro il caporalato

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Martedì 18 ottobre la Camera dei deputati ha approvato definitivamente il disegno di legge contro il cosiddetto caporalato che, tra le altre cose, contiene specifiche misure per i lavoratori stagionali in agricoltura ed estende responsabilità e sanzioni per i “caporali” e gli imprenditori che fanno ricorso alla loro intermediazione. I voti a favore sono stati 336, nessun contrario, gli astenuti sono stati 25 (Forza Italia e Lega). Il testo era già stato approvato dal Senato lo scorso agosto. Fino a sei anni di carcere per chi è giudicato colpevole del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, cioè di caporalato. E’ una risposta dura quella che giunge con la nuova legge approvata alla Camera. Su impulso dei ministri Orlando e Martina arriva al traguardo una legge che prevede innanzitutto pene più severe: d’ora in poi saranno sanzionabili, anche con la confisca dei beni, non solo gli intermediari illegali ma anche i datori di lavoro consapevoli dell’origine dello sf

Gli invisibili delle campagne di raccolta

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C'è un Salento che conosciamo per i suoi luoghi bellissimi, meta delle vacanze estive di moltissimi turisti italiani e stranieri. Ma c'è anche il Salento capitale del caporalato, popolato notte e giorno da un esercito di immigrati pronti a tutto pur di lavorare come schiavi. Li hanno ribattezzati «gli invisibili delle campagne di raccolta». Nessuno li vede e nessuno li sente. O, meglio, nessuno vuole vederli né sentirli. Sono lì per la stagione delle angurie e sopravvivono come possono, accampati in tende, sotto gli ulivi, senza acqua potabile e senza corrente elettrica. Sono diverse centinaia - alcuni sostengono addirittura 800 - sparsi sui 2100 ettari di terreno dedicati alla coltivazione delle angurie e vengono tutti dall'Africa: Tunisia, Algeria, Senegal, Sudan, Costa d'Avorio, Ghana. Lettera43.it racconta ( qui ) questa storia , che richiama, ancora una volta, il tema del caporalato, della lotta allo sfruttamento dell'immigrazione, della criminalità

Contro il caporalato

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3,50 Euro per raccogliere un cassone di pomodori da 300 kg sotto il sole a 40 gradi. 2.50 se si è clandestini. È questa la paga che un immigrato riceve nelle campagne pugliesi, dove fa orari anche di 14 ore. Lavora a cottimo. I più robusti riescono a portare a casa 20/25 euro al giorno (il 40% in meno di un italiano con le stesse mansioni), al netto di un taglieggiamento su trasporto, cibo, acqua e altre necessità elementari controllate dai caporali che li assumono e distribuiscono il lavoro. Mentre gli italiani iniziano ad andare in vacanza, non lontano dalle spiagge più belle si raccolgono pomodori, meloni e angurie, impiegando migliaia d’immigrati africani extra-comunitari o dei neo-comunitari provenienti dall’Est Europa . Vogliamo aspettare un’altra drammatica protesta come a Rosarno nell’inverno 2010? O un altro sciopero come quello di Nardò della scorsa estate per renderci conto che ciò che mangiamo rischia di essere passato per queste mani ridotte in semi-schiavitù? Non ab