Una Regione ferma


Il consiglio regionale della Lombardia
ha approvato ieri il rendiconto del 2011.

Un rendiconto che, come ha detto Enrico Brambilla, consigliere regionale del Pd, "fotografa una Regione Lombardia in stallo".

Illustrando la posizione del Pd sul rendiconto, Brambilla ha sostenuto che "i conti sono apparentemente in ordine e non c'è nuovo debito, anche perché dopo la scottatura dei bond greci prevale la prudenza, ma gli investimenti sono in calo e di quanto impegnato si realizza sempre meno".

Ancora: "I proclami sulle famose sferzate all'economia lombarda sono rimasti senza seguito, dato che il bilancio dice chiaramente che nel 2011 al sostegno dell'economia è andato solo il 2% delle risorse, in buona parte derivanti da fondi comunitari”.

Il Pd poi ha analizzato le spese e gl investimenti nel campo sociale: "la Regione Lombardia si è progressivamente ritratta dal sostegno ai bisogni delle famiglie, lasciando soli i Comuni ad affrontare la non autosufficienza, la disabilità e l'emergenza casa. Dietro formule accattivanti ma vuote come quella del Patto per il nuovo welfare lombardo c’è la cruda realtà di abbandono dei piani di zona: più voucher, meno servizi”.

Il giudizio del Pd è quindi netto:è necessaria una profonda riforma del modello regionale, guardando però ai migliori modelli europei, smettendola di farci belli a confronto di Regioni più deboli e pensando a migliorare ulteriormente la nostra efficienza. La crisi impone di rivedere in profondità modelli oggi non più sostenibili".

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