Decathlon dice addio a Brugherio


«Il progetto Villaggio Oxylane di Brugherio che avrebbe dovuto includere un grande parco sportivo a uso pubblico, un punto vendita Decathlon e la sede nazionale dell'azienda non si farà».

Lo annuncia oggi, qui, su Il Sole 24 ore, Fulvio Matteoni, amministratore delegato di Decathlon Italia. Nel comunicato, la multinazionale francese "mette sul mercato" il progetto, chiedendo ad eventuali comuni interessati di farsi avanti.

Matteoni motiva in qualche modo la rinuncia con l'incertezza dei tempi, delle condizioni politiche e delle procedure da attivare; certamente ha contribuito anche lo stralcio operato in occasione del lavoro sul PGT che sta portando avanti il commissario (ne abbiamo parlato qui).

Matteoni dimentica però di ricordare tutti i NO detti da Decathlon alle richieste avanzate dal centrosinistra, quando in una prima fase sono state proposte aree diverse per localizzare il progetto, oppure condizioni diverse di costruzione e realizzazione del progetto (dall'interramento dei parcheggi alla diversa forma del negozio, passando per le garanzie occupazionali o per l'uso del parco della forma da parte dei brugheresi).

Non se ne fece nulla, per la rigidità dell'azienda. E poi, con la Giunta Ronchi, il progetto risultò addirittura peggiorativo e i vantaggi per i brugheresi divennero quasi nulli. A quel punto, per noi, non c'erano più le condizioni per nessuna ipotesi di localizzazione di un centro commerciale.

Il NO di Regione e Provincia hanno completato il percorso, orientandolo verso la chiusura definitiva all'ipotesi; e non sono serviti i mille tentativi, con forzatura delle procedure urbanistiche, della Giunta Ronchi.

Se è vero, come dice Matteoni, che "le aziende devono lavorare rispettando business-plan e piani di investimento", è altrettanto vero che un Comune ha diritto di pretendere le migliori condizioni per i suoi cittadini.

Quando questo non avviene il NO è inevitabile,
e non si può andare molto lontano.

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