Giustizia e Rai: se Alfano finge di non capire...
Da un certo punto di vista, Angelino Alfano va capito.
Si è trovato da un giorno all'altro a fare il segretario del PdL, una carica che fino ad un minuto prima della sua proclamazione non esisteva neanche nello statuto del partito, ora è chiamato a governare un partito che soffre per la caduta dell'ex premier e per la fine dell'alleanza con la Lega, che rischia di avere ripercussioni profonde sul prossimo voto.
Per questo, ogni tanto, deve alzare la voce.
Ecco allora che in questi giorni ha lanciato messaggi al Governo: guai a Monti se decide di occuparsi di Rai e di giustizia.
Già, perchè il Governo aveva giustamente deciso di occuparsi della riforma della tv di Stato, ancora troppo in mano ai partiti, e aveva anche deciso di rendere molto più pesante il disegno di legge anticorruzione, presentato proprio dall'ex ministro Alfano, che non aveva nessun serio provvedimento per abbattere questa gravissima piaga.
E' chiaro che al PdL non interessa perdere tutto il potere che ha alla Rai, o avere un'azienda che tolga risorse a Mediaset; ed è altrettanto chiaro che al PdL non interessa avere un serio provvedimento anticorruzione.
Quindi Alfano finge di non capire, e dice che queste non sono priorità del Governo, o meglio, che il Governo non se ne deve occupare, altrimenti la maggioranza potrebbe perdere colpi.
Alfano invita così il Governo ad occuparsi solo di lavoro, dimenticando di aver fatto parte di un Governo che per mesi non ha avuto un Ministro per lo Sviluppo e che ha avuto la responsabilità di negare per mesi e mesi la crisi e di non occuparsene, trascinando nel baratro l'Italia.
Tocca allora a Mario Monti, che ha dato prova di voler affrontare i problemi a prescindere dal consenso, intervenendo pesantemente su pensioni e lavoro, piccoli e grandi privilegi, andare avanti anche sulla riforma della Rai e della giustizia.
Non si può essere tecnici sull'articolo 18 e invece essere attenti alle sensibilità politiche sulla Rai.
A Monti il compito di dimostrare che il suo
non è un Governo a sovranità limitata,
o, peggio ancora, un Governo che risponde solo
al partito che ci ha portato sull'orlo del baratro...