Nuova bufera giudiziaria su Regione e Provincia di Monza
Ieri mattina, ad opera dei militari della Guardia di Finanza della Tenenza di Paderno Dugnano e del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano, sono state eseguite cinque ordinanze di custodia cautelare nell'ambito di una vasta ed articolata indagine della Procura di Monza.
Spicca, tra le richieste di arresto, il nome di Massimo Ponzoni, attuale segretario del Consiglio regionale della Lombardia e già Assessore nella Giunta di Roberto Formigoni.
E' il terzo caso giudiziario che riguarda l’Ufficio di presidenza del Consiglio in pochi mesi. Inoltre, Ponzoni è il terzo assessore della giunta Formigoni 2005-2010, dopo Prosperini e Nicoli, ad essere colpito da un’inchiesta di questa gravità.
Un approfondimento sulla vicenda è stato pubblicato sul sito MB News.
Sempre in mattinata, contemporaneamente alle manette, sono scattate anche le perquisizioni in vari uffici e sedi degli interessati dai provvedimenti restrittivi e di altri indagati a vario titolo (in totale una ventina di persone): gli uffici di Regione Lombardia e del commercialista ed ex socio di Ponzoni, Sergio Pennati, nell'ambito del ramo di indagine che vede Pennati e Ponzoni coinvolti nella bancarotta fraudolenta di due società immobiliari a loro riferibili, la Pellicano e la Perla.
Oltre a Ponzoni e al suo ex braccio destro, a finire nei guai sono stati anche Antonino Brambilla, vicepresidente della Provincia di Monza e Brianza, l'imprenditore Filippo Duzioni, anche loro arrestati, e l'ex sindaco di Giussano Franco Riva con l'ex assessore provinciale MB Rosario Perri, colpiti da provvedimento di custodia ai domiciliari, indagati a vario titolo per corruzione e concussione.
Brambilla, impegnato in questi mesi nell'approvazione del primo piano territoriale della Provincia, si è dimesso dal suo incarico, e le deleghe sono per ora passate al Presidente Allevi.
L'inchiesta, laboriosa e meticolosa, sarebbe suddivisa in due parti; una riferibile alla bancarotta fraudolenta e al finanziamento politico illecito e che vede coinvolti principalmente Penati e Ponzoni, l'altra legata a episodi di corruzione inerenti la manipolazione dei Pgt di alcuni Comui brianzoli, su tutti Desio e Giussano, nei quali sarebbero coinvolti, oltre a Ponzoni, Perri, Riva e Brambilla.
In questo ambito, sempre secondo le indagini, ha avuto particolare rilievo anche l'operato dell'imprenditore Filippo Duzioni che, a capo di varie aziende di consulenza, è accusato di aver veicolato ingenti somme di denaro in accordo con Ponzoni e alcuni degli imprenditori indagati, per agevolare pratiche edilizie di loro interesse.
L'indagine sui fallimenti fraudolenti è iniziata con la maxi-inchiesta sull'Ndrangheta "Infinito", dalla quale sono emerse figure di tecnici e privati con "frequentazioni" in ambienti ndranghetisti, che hanno avuto ruoli in alcuni aspetti dell'indagine aperta per corruzione nell'ambito della manipolazione dei Pgt brianzoli. La magistratura ha così ricostruito una rete di passaggi di denaro, cambi destinazione d'uso di terreni agricoli, fino ad intensificare alcuni nomi "noti", tra cui alcuni coinvolti anche nei fallimenti delle due immobiliari.
A stretto giro sono arrivate le dichiarazioni del Segretario Provinciale del Pd Gigi Ponti e del capogruppo Domenico Guerriero: "Allevi azzeri la giunta provinciale. La vicenda giudiziaria che ha portato all'arresto, tra gli altri, del vice presidente Brambilla, è un colpo micidiale all'esecutivo già falcidiato in questi primi due anni di vita da inchieste e dimissioni. Sono in gioco l'onorabilità e la credibilità di tutto l'Ente. Serve aprire subito una riflessione, a partire dal consiglio provinciale di giovedì prossimo, per capire come mantenere al di sopra di ogni sospetto e utile ai cittadini la Provincia che tutti insieme rappresentiamo."
"E' assolutamente necessario rivedere la capacità di rappresentanza
di una giunta provinciale all'interno della quale si sono aperte delle voragini"
"Visto anche l'incerto destino della Provincia in seguito alle proposte del governo – aggiungono Ponti e Guerriero -, crediamo sia necessario concentrare gli sforzi sulle priorità che interessano il nostro territorio, dalla difesa delle istituzioni dall'illegalità al sostegno a famiglie e imprese"
Apprendiamo dal sito de Il Fatto Quotidiano che Sergio Pennati, commercialista di Desio che curava le immobiliari del politico del Pdl poi fallite, nel marzo del 2009 ha scritto una sorta di testamento, poi sequestrato dai magistrati che hanno disposto l'arresto del luogotenente di Formigoni in Brianza.
Pennati parla esplicitamente di “minacce” ricevute dall’uomo politico dopo aver rifiutato di uscire dalle società ormai sull’orlo del crac. Intimidazioni, spiegherà poi ai magistrati di Monza, rafforzate dall’essere state profferite in presenza “di persone di origine calabrese dal cui atteggiamento si ricavava una certa preoccupazione”.
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