Lotta alla mafia - le storie: Desio


Sul blog abbiamo parlato diffusamente del potere
che l'ndrangheta ha acquisito al nord.

Non ultimo lo scandolo che ha colpito Massimo Ponzoni, ex assessore regionale, ora consigliere e segretario del consiglio della Regione Lombardia, Antonino Brambilla, ex vice presidente e assessore della Provincia di Monza e Brianza, già assessore all’urbanistica di Desio, Filippo Duzioni, imprenditore bergamasco, colpito da provvedimento restrittivo in carcere, Rosario Perri, già assessore della provincia di Monza e Brianza nonché dirigente del settore tecnico del comune di Desio, Franco Riva commercialista di Cesano Maderno, già sindaco e assessore all’urbanistica del comune di Giussano.

E' da questa vicenda, e in particolare dal Comune di Desio, che vogliamo iniziare a raccontarvi delle storie. Storie di amministratori locali, di scrittori, di persone che hanno avuto il coraggio di combattere le mafie.

"Che la 'ndrangheta avesse messo radici a Desio, comune della provincia di Monza Brianza che conta 40 mila abitanti, Lucrezia Ricchiuti lo denunciava da tempo. Almeno dal 2004, quando, da consigliera comunale in quota Pd, ha cominciato ad accorgersi che qualcosa non andava nella gestione dell'amministrazione pubblica allora nelle mani del centro destra: piani urbanistici «pensati per favorire certe imprese e certe immobiliari», terreni che da agricoli diventavano edificabili senza che i proprietari avessero chiesto il cambio nella destinazione d'uso. Voci sempre più insistenti di scambi di favori nell'assegnazione degli appalti."

La prima storia è quella di Lucrezia Ricchiuti, ora vicesindaco di Desio nella giunta di centrosinistra guidata da Roberto Corti. L'ha intervistata Lettera 43

Nell'inchiesta Infinito, Desio viene definito il trapianto «meglio riuscito» della criminalità calabrese al Nord. Cosa succede nella sua città?
Desio è senza dubbio un caso significativo, ma non dimentichiamo che le locali di 'ndrangheta, secondo le inchieste, sono 16 in Lombardia. Quattro non le hanno ancora individuate. Desio era una, le altre quali sono? Con chi facevano affari quelli di Desio?

Ecco, con chi li facevano?
Con la politica, attraverso la corruzione.

La nuova giunta quali contromisure pensa di adottare?
Intanto abbiamo bloccato il Pgt, cancellando il 60% della superficie che il Piano Vigente destinava ad ulteriore urbanizzazione (tra AC e PCC) e restituendo all’agricoltura, al verde pubblico e alla non trasformazione più di un milione di metri quadri di terreno. Poi lavoreremo molto con la commissione antimafia voluta da Pisapia al comune di Milano, puntando a un organismo ad hoc a livello regionale, sostenuto da tutti i partiti. In ogni caso a Desio possibilità di fare affari per le cosche non ce ne sono più.

Istituirete anche un albo pubblico degli appalti?
Con il prefetto di Monza e Brianza abbiamo predisposto un protocollo per creare un albo intercomunale, che copra tutta la provincia. È importante che tutti i comuni riferiscano delle loro attività, appalti, subappalti, per poter individuare quali aziende lavorano su tutto il territorio, con quali amministrazioni etc.

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DoppiaM

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