Il cemento si mangia le aree agricole


La Lombardia è scesa sotto la soglia «psicologica» del milione di ettari di territorio agricolo disponibile, che significa che ogni giorno “ci mangiamo” 12 ettari di terreno buono per l’agricoltura.

Il dato emerge dall’ultimo censimento 2011 sulle aree rurali del rapporto Ersaf (l’ente lombardo per l’agricoltua e le foreste) sul consumo di suolo.

Per fare spazio a infrastrutture, case, capannoni viene consumata terra utile, terra che nessuno potrà restituirci.

E uno strumento ci sarebbe per tutelare al meglio l’ambiente e la qualità della vita: il piano di governo del territorio (PGT), ma solo il 40% dei comuni lombardi si è datato di questo importante strumento di programmazione. Anche a Brugherio il PGT manca ancora, come abbiamo già scritto qui.

Come ha fatto notare la Coldiretti, il consumo di suolo sta aumentando ma non è giustificato, né dal punto vista residenziale né produttivo. Questi terreni sono spesso occupati da case invendute o da capannoni vuoti e questo ci deve far riflettere sull’utilità di tante costruzioni, in aree che non potranno poi più essere recuperare all’utilizzo agricolo e ambientale.

L'impatto è anche sugli aspetti produttivi e ambientali: ogni anno in Lombardia si perde una potenzialità di produzione pari a 27 mila tonnellate di grano e si riduce di 850 mila tonnellate la capacità del terreno di immagazzinare anidride carbonica che, in parte, finisce nell’aria che respiriamo.

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