Non c'è pace per la festa della Liberazione


Non c'è pace per la festa della Liberazione.

Dopo aver rischiato di finire sotto la mannaia della
manovra economica, il 25 aprile finisce nuovamente nel mirino.

Il Governo ha accolto, come raccomandazione, l'ordine del giorno presentato dal parlamentare bolognese del Pdl, Fabio Garagnani, contenente la proposta di sostituire il 25 aprile con il 18 aprile 1948, giorno delle elezioni politiche vinte dall'allora Democrazia Cristiana, guidata da Alcide De Gasperi.

Una proposta che ha ricevuto subito la netta risposta negativa del presidente dell'Anpi (l'Associazione Nazionale dei partigiani) Carlo Smuraglia:

"Una provocazione dell'on. Garagnani
e una follia del governo che l'accoglie come raccomandazione.
Penso che non se ne farà nulla.
Ma se ci provassero troverebbero
la ferma opposizione di tanti italiani
che li farebbero rapidamente desistere".

Continua CarloSmuraglia:

"Questo parlamentare, evidentemente, cerca la provocazione. Mi domando come davanti ai problemi economici gravissimi di questo Paese gli possa essere venuta in mente un'idea così assurda. Il 25 aprile è una festività consolidata nella mente e nel cuore di tanti italiani. Come si può pensare di sostituirla con il ricordo di un'elezione politica vinta da una parte. Non ha nessun senso e nessuno la prenderà in considerazione"

Comunque, se a qualcuno venisse l'idea di prendere sul serio questa cosa, da parte del Partito Democratico ci saranno risposte adeguate, immediate e fermissime.


DoppiaM

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