25 Aprile, 1 Maggio, 2 Giugno: tenetevi liberi.

(foto "L'Unità")

Tra le misure della manovra economica anti-crisi era prevista una norma che riguardava le festività civili, come il 25 aprile, il 1 maggio o il 2 giugno.

In base alla proposta che era contenuta nella manovra le festività infrasettimanali "civili" verrebbero spostate al venerdì precedente ovvero al lunedì seguente la prima domenica immediatamente successiva alla festività ovvero coincidere con la stessa domenica successiva.

La cancellazione delle sole Feste "laiche" era un’operazione di sradicamento della memoria.
Non è pensabile sopprimere momenti identitari come il Primo Maggio che "appartiene ad una tradizione remotissima e fondante a partire dall’articolo 1 della Costituzione" come affermato dal presidente dell'ANPI Carlo Smuraglia. O il 25 aprile e il 2 giugno che rappresentano la base della nostra convivenza democratica attuale, la libertà del paese e la Repubblica come è pensabile eliminarle?

Ieri, fortunatamente grazie ad un emendamento presentato dal Partito Democratico alla manovra approvato dalla Commissione Bilancio del Senato le tre feste civili non saranno più accorpate alla domenica.

Siamo fermamente convinti ci siano tante altre misure, diverse ed eque che si potrebbero adottare senza sacrificare valori fondamentali.

DoppiaM

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