Di sindacati, sindaci e molto altro


Abbiamo parlato molto questa settimana dei rapporti tra il Sindaco di Brugherio Maurizio Ronchi ed i sindacati in particolare la CGIL.

Qui e Qui potete trovare i post a riguardo.

Ribadiamo, qualora  ce ne fosse ancora bisogno, che le critiche mosse al primo cittadino non entravano nel merito delle sue idee (distanti anni luce dalle nostre) ma nelle modalità con cui le esterna.

Quest'oggi leggiamo su Noi Brugherio, numero che tra l'altro offre numerosi spunti, le parole del segretario Fisascat-Cisl Elena Vanelli, che cura la controversia tra i lavoratori e il Centro Bennet in merito all'ordinanza sulle aperture festive.

Il segretario Fisascat-Cisl racconta: "Ronchi (al tavolo di trattativa con i sindacati del 27 aprile, ndr) si è alzato e ha lasciato la riunione urlando a voce alta che i sindacati sono la rovina d'Italia e che se abbiamo degli iscritti saranno solo degli extracomunitari"

Queste parole oltre che offensive sono molto gravi. Offendono tutti i lavoratori qualsiasi partito essi votino.

Vogliamo concludere questo post che tratta anche di sindacati, per rimarcare lo stile e le idee del partito democratico, con il comunicato stampa Gigi Ponti, Segretario provinciale Pd Brianza e Domenico Guerriero, capogruppo Pd in Consiglio provinciale.

Il comunicato è stato promosso in occasione dello sciopero generale di ieri proclamato dalla CGIL.

- Comprendiamo le ragioni che hanno portato la Cgil a proclamare lo sciopero generale. Auspichiamo l’unità sindacale e non abbiamo mai nascosto questa nostra opinione, che nasce dalla semplice considerazione che le ragioni del lavoro e dello sviluppo si sostengono meglio se i sindacati marciano uniti.


Ma è evidente a tutti quanto sia stata sino ad oggi inefficace l’azione del governo Berlusconi nel rilancio dell’economia e quanto ancora stia mordendo la crisi. Lo misuriamo ogni giorno anche in Brianza, dove sono ormai troppe le migliaia di lavoratori in cassa integrazione o, peggio, in mobilità, senza che sia data loro nessuna prospettiva occupazionale: per questo crediamo che la Cgil abbia avuto più di un motivo valido per promuovere la mobilitazione di oggi, un’iniziativa comunque impegnativa, che comporta non pochi sacrifici per chi vi aderisce.


Anche questo sacrificio è però necessario per cercare di ottenere dal governo risposte concrete e urgenti per rimettere in moto il Paese. Per ridare subito ossigeno all’economia si potrebbe partire, come da tempo chiede il Pd, proprio dai comuni, consentendo loro di fare quegli investimenti sul territorio che possono rimettere in moto intanto il lavoro degli artigiani e delle piccole e medie imprese.


Soprattutto serve un vero piano per il rilancio complessivo dell’economia italiana ma dal governo al momento nulla di simile è giunto salvo provvedimenti che ad esempio affossano settori promettenti che creano imprese e occupazione, come quello delle energie rinnovabili, forse per far posto al rilancio del nucleare, progetto scellerato, per niente conveniente, costoso e pericoloso. Tutto il contrario insomma di ciò di cui oggi l’Italia ha bisogno.-


DoppiaM

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