La lenta agonia della maggioranza - 3



Pubblichiamo integralmente l'intervento di ieri in consiglio comunale di Daniele Liserani.

Ovviamente, non ho preso la parola per parlarvi di istruzione e sport. Quello di cui invece vi posso parlare con cognizione di causa sono i diciotto mesi trascorsi nel mio appena revocato assessorato, in cui i progetti realizzati parlano da soli del gran lavoro svolto:
- Appalto integrato per la manutenzione del verde e delle strade
- 750.000,00 euro di manutenzione stradale straordinaria
- Progetto scuola media Torazza
- Progetto di ampliamento scuola media Manzoni
- Progetto riqualificazione centro sportivo Cremonesi
- Progetto ristrutturazione Sporting Edilnord , in fase di approvazione
- Gara di appalto per Bike Sharing, che partirà in primavera
- WI-FI in biblioteca
- Riforestazione zona degradata Parco Medio Lambro
- Progetto preliminare per realizzazione orti sociali Parco medio Lambro
- Realizzazione nuove aree cani e nuova area giochi
- Progetto esecutivo rotonda via Increa/dei Mille
- Sistema innovativo per attuazione legge 167
- Progettazione rotonda di via Dorderio
- Progetto riqualificazione via della Vittoria
- Riscatti legge 167 per trasferimento diritto superficie in proprietà
- Acquisizione immobili con Enel
- Cessione lampada di Aladino e Brugherio Oltremare
- Iniziato tavolo per Parco delle Cave
- Viabilità sovra comunale

Sembra di capire comunque che ad alcuni del mio partito queste cose siano parse poco importanti, tanto che alcuni consiglieri, minacciando a varie riprese di far mancare il numero legale in C.C., hanno finalmente ottenuto quanto volevano, ovvero il rimpasto della giunta secondo le preferenze personali. Tutto questo dopo mesi in cui non hanno mai comunicato a chiare lettere cosa volessero, quali fossero i motivi di malcontento, cosa non andava, limitandosi ad accuse generiche e mai sostenute da alcuno straccio di prova, infangando quindi la professionalità e la rispettabilità di altri senza alcun elemento concreto a supporto. Tutto ciò ha portato a una rivoluzione degli assetti e all’interruzione di progetti e attività a cui mi stavo dedicando con impegno e successo.

L’accordino stipulato nel week-end per riuscire ad ottenere il numero legale in C.C. e poter così discutere ed approvare il bilancio, è un avvilente rattoppo che mi provoca francamente vergogna e imbarazzo. Dopo aver rappresentato le istanze di F.I. prima e del PDL poi, facendo credere alla sinistra governante che noi avremmo saputo governare meglio, per l’indecoroso spettacolo di queste ultime settimane mi sento di chiedere scusa alla cittadinanza, perché mai avrei pensato che dopo aver faticosamente ottenuto la fiducia della maggioranza dei cittadini saremmo riusciti a renderci protagonisti di sceneggiate come quella di venerdì scorso. Questa amministrazione è riuscita a operare bene fino poche settimane fa, nonostante le tattiche ostruzionistiche dei già citati consiglieri che, da gennaio ad oggi, sono riusciti a paralizzare l’attività amministrativa. Dopo il culmine dell’astensione generale di venerdì, sono partiti gli accordi sottobanco, il giro delle deleghe, fino ad arrivare stasera ad assessori che leggono relazioni scritte da altri, alcuni presenti, alcuni addirittura lasciati a casa senza nemmeno una riga di motivazione.

Io ho iniziato ad interessarmi della politica locale per passione e sono andato avanti, sono ormai 25 anni, spinto soltanto dal desiderio di dare un contributo positivo alla città in cui vivo ed essere parte attiva del suo progresso. Non mi interessano, né mi sono mai interessati, la poltrona, il prestigio e tantomeno l’aspetto economico del ruolo di assessore. Ho vari interessi, una bella famiglia e un lavoro che mi dà soddisfazioni e mi permette di vivere. Ora la maggioranza e l’assessorato mi avevano dato la possibilità di portare avanti dei progetti concreti, di avviare opere e lavori che in parte hanno già, e in parte avrebbero in futuro, migliorato la vivibilità di Brugherio. Ma questioni di carattere squisitamente personale, lotte di potere e interessi che non tengono in conto il benessere della città ma soltanto il proprio, hanno bruscamente interrotto il mio percorso.

La realtà dei fatti attuali è che si è ceduto al ricatto di singoli, si è privilegiato l’appoggio politico rispetto alla professionalità delle persone, si sono ridistribuiti gli incarichi secondo una logica politica e di interesse che non tiene in alcun conto il bene della città. Ero lieto di fare l’assessore perché avevo competenza ed esperienza, e potevo quindi portare un apporto costruttivo, in quel particolare assessorato, non per il ruolo in sé e per sé. Se avessi il pelo sullo stomaco che hanno certi miei “colleghi”, accetterei qualsiasi incarico pur di mantenere un ruolo all’interno della maggioranza, ma, a differenza di altri, io ci ho sempre messo la faccia in quello che ho fatto e detto, e ci ho messo la faccia quando, nelle ultime e nelle precedenti elezioni, mi sono candidato ed ho ottenuto, lo sottolineo con orgoglio, altissimi consensi, con un numero di voti che mi ha sempre posizionato tra i candidati più votati della città.
E’ palese che la qualità, la professionalità, la competenza e il consenso degli elettori non contano più niente, se un gruppo politico si ritrova costretto ad agire e decidere indipendentemente da questi fattori.

Io, ripeto, ci ho sempre messo la faccia, e ce la metto anche adesso mentre affermo che la mia serietà e il mio rispetto per la città e gli elettori prima, e per me stesso poi, non mi consentono di accettare questi squallidi giochi di potere e men che meno di diventare una delle vittime sacrificali di questi ignobili, e accettati, ricatti politici.
Chi non ha lesinato stratagemmi e ricatti per ottenere una poltrona l’ha ottenuta, ma questo è il suo gioco e io, francamente, sono abituato a giocare in maniera pulita e, lo ribadisco e continuerò a ribadirlo, per il bene di Brugherio, non per il mio.

Un’ultima cosa, ma non per importanza, per rispondere alle maldicenze di qualche consigliere, dette col solo scopo di ottenere la poltrona: l’attuale amministrazione ha posto il settore gare pubbliche dell’ufficio appalti e contratti sotto il controllo dell’ufficio Economato, e non più sotto i Lavori Pubblici, nell’ottica della più totale trasparenza.

Ringrazio tutte le dipendenti del settore lavori pubblici che mi hanno aiutato, e talvolta sopportato, in questi mesi, i miei ex-colleghi di giunta, quei consiglieri comunali che sono rimasti fedeli al loro mandato e al proprio senso di responsabilità (per fortuna ce ne sono ancora!) il direttore generale Claudio Sarimari, che è andato avanti nel suo operato con dedizione e senza risparmiarsi nonostante abbia dovuto sopportare in questi mesi ogni tipo di insulti e nonostante uno stipendio dimezzato rispetto al suo predecessore della sinistra. Infine un ringraziamento particolare al sindaco Maurizio Ronchi, cui auguro ogni bene e con cui ho lavorato in questi mesi all’insegna della lealtà e della franchezza, superando i momenti di contrasto e le divergenze con la buona volontà che nasce dalla consapevolezza di agire entrambi con un unico scopo, il bene della città.

Sono anche abituato a guardare negli occhi le persone, e non ad abbassare lo sguardo come ho visto fare negli ultimi tempi ad alcuni consiglieri del mio partito che preferiscono agire alle spalle, nonostante siano riusciti a diventare consiglieri solo grazie a chi, come me, si è dimesso dal ruolo 18 mesi fa.
Io non sono in pensione e non posso sedermi ad aspettare che le logiche partitiche mi riassegnino un ruolo in cui possa dare un valido contributo alla città.

Pertanto, seppure con grandissima amarezza, mi vedo costretto a rassegnare nelle mani del sindaco le mie dimissioni dall’incarico di assessore.

Non me ne vogliano quelli che, con incarichi più o meno ufficiali all’interno del partito, hanno lottato con serietà e convinzione perché non si arrivasse a questo punto: a loro va comunque la mia stima e la mia gratitudine, e confido che sapranno capire le motivazioni della mia scelta e credere che non rinnego quanti sono degni di fiducia e le tante cose buone che abbiamo fatto insieme in questi anni.

Mi dispiace ma questi mi sembrano i tempi supplementari di una lenta agonia a cui non voglio partecipare per non rovinare il ricordo delle tante cose buone fatte in armonia con tutta la giunta e con quasi tutti i consiglieri.

Per ultimo, un saluto ai miei colleghi della Lega Nord, con i quali ho sempre lavorato serenamente, e una precisazione a favore di chi aveva insinuato che la Lega avrebbe potuto rivelarsi inaffidabile: quelli inaffidabili eravamo noi.

Sono voluto venire qui a leggere queste righe, accettando provvisoriamente l’incarico, perché dopo 14 anni di Consiglio Comunale pensavo di meritarmi la possibilità di parlare in consiglio un’ultima volta in questa legislatura.

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