Matteo Miotto, 24 anni

Quel poco che abbiamo con noi lo lasciamo qui. Ognuno prima di uscire per una pattuglia sa che deve riempire bene le proprie tasche e il mezzo con acqua e viveri: non serviranno certo a noi...
L'essenza del popolo afgano è viva, le loro tradizioni si ripetono immutate, possiamo ritenerle sbagliate, arcaiche, ma da migliaia di anni sono rimaste immutate. Gente che nasce, vive e muore per amore delle proprie radici, della propria terra e di essa si nutre. Allora riesci a capire che questo strano popolo dalle usanze a volte anche stravaganti ha qualcosa da insegnare anche a noi.
Parole di Matteo Miotto, militare italiano di 24 anni, morto in Afghanistan il 31 dicembre.

La salma del caporal maggiore del Settimo Reggimento alpini di Belluno è arrivata oggi, intorno alle 10.15, all'aeroporto di Ciampino. Domani alle 11 le esequie solenni nella basilica di Santa Maria degli Angeli; al termine della cerimonia funebre, la salma sarà trasferita a Thiene, città di origine del militare.

Con la morte di Matteo Miotto sale a trentacinque il numero degli italiani morti in Afghanistan, dall’inizio della missione nel 2004.

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