Lo sceriffo arriva a scuola

Ci sarebbe da metterla sul ridicolo, se la questione non fosse tremendamente seria...

Leggiamo sui giornali dell'allarme bullismo nelle scuole di Brugherio, e del nostro Sindaco che, sempre più calato nel ruolo di sceriffo, nella settimana di un'ennesima nuova ordinanza (finirà come le precedenti, senza sanzioni?), decide di occuparsi anche di scuola e, dall'alto delle sue competenze, qualifica alcuni episodi molto gravi accaduti alla scuola De Filippo come "episodi di bullismo finora sottovalutati, che il Comune non intende tollerare".

Ci sarebbe da ironizzare sulle improvvise competenze pedagogiche del Sindaco, ci sarebbe da fargli fare un breve ripasso di quelle che sono le competenze del Comune e quelle che invece spettano alle istituzioni scolastiche.
Ci sarebbe, ancora, da ricordargli che la scuola De Filippo è da alcuni anni la sede di un progetto molto articolato per alunni certificati o in situazioni di disagio, per il quale il Comune stanzia molti fondi, destina educatori e competenze specifiche e, soprattutto, programma gli interventi con le scuole.
Si potrebbe, poi, richiamare la giusta risposta del dirigente scolastico, che ricorda al Sindaco (che forse non lo sa), che alcuni alunni responsabili di quei fatti sono da tempo seguiti dagli uffici competenti.

C'è, quindi, da preoccuparsi, e molto, per gli interventi del Sindaco sceriffo.
Qualificare come "bullismo" episodi che stanno in un'altra categoria è un magnifico regalo che Ronchi fa a quei ragazzi che si sono resi protagonisti di questa vicenda. Lo capiscono tutti.

Accogliere le giuste preoccupazioni delle famiglie non può voler dire pensare ad un intervento in solitaria, fatto di soli proclami. Non si scherza su queste cose.

E, per una volta, sarebbe stato meglio, molto meglio, non cercare di finire sui giornali, e cercare invece di capire realmente come stanno le cose.

Per il bene dei ragazzi e delle famiglie.

marco troiano

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