Succedono cose incredibili...

Ieri al Senato è successa una cosa incredibile!

No, non stiamo parlando dell'approvazione della legge sul processo breve, dato che purtroppo la legge sul processo breve è il diciannovesimo provvedimento sulla giustizia votato dal centrodestra con il solo obiettivo di salvare il Premier dai suoi personali guai giudiziari, costi quello che costi in termini di garanzie, certezza della pena, effettiva capacità di garantire un processo e una sentenze.

La cosa incredibile è che per la prima volta da sedici anni a questa parte un senatore del centrodestra ha osato contestare un provvedimento imposto dal Premier. L'eroico senatore è Enrico Musso e questa è la sua dichiarazione, tratta dal verbale pubblicato sul sito del Senato:

MUSSO (PdL). Signor Presidente, devo questa sofferta dichiarazione di voto prima di tutto agli elettori, ma certamente anche al mio Gruppo e ai colleghi della maggioranza, cui sono legato da amicizia e vicinanza politica, che non metto certamente in dubbio. La devo al presidente Gasparri e al vice presidente Quagliariello, che sono stati anche molto pazienti nella interlocuzione con me su tale questione. La devo al presidente del Consiglio Berlusconi, cui devo la mia candidatura e, stante la legge elettorale, di fatto la mia presenza qui. Voglio anche che sia evitata ogni possibile strumentalizzazione.
Credo molto francamente che la maggioranza abbia fatto un errore grave, che è quello di non ammettere pubblicamente che c'erano due obiettivi: quello, condiviso da tutti qui dentro, della ragionevole, certa e breve durata dei processi, e quello, che è diventato una specie di agenda nascosta, della tutela del presidente Berlusconi ... (Il microfono si disattiva automaticamente).

PRESIDENTE.Grazie, senatore Musso. (Vibrate proteste dai banchi dell'opposizione. Applausi della senatrice Bertuzzi). Ho dato un minuto ciascuno. (I senatori dell'opposizione battono i piedi sul pavimento). Ho dato pari tempo a maggioranza ed opposizione. Concluda, senatore Musso.

MUSSO (PdL). Grazie, Presidente.
Credo però che l'opposizione abbia fatto l'errore di non ammettere che la tutela del Presidente del Consiglio e dell'Esecutivo dalle persecuzioni della magistratura non è un problema solo di questo Presidente del Consiglio, ma del Paese, atteso che tre delle ultime cinque legislature si sono concluse anticipatamente per via giudiziaria.
Credo anche che non abbia ammesso che la lunghezza eccessiva dei processi in questo Paese non è frutto soltanto dalla mancanza di risorse, ma anche della scarsa produttività delle risorse esistenti.
Allora, sulla base di tutto ciò e anche in considerazione del fatto che tecnicamente mi pare che il provvedimento produca degli effetti diversi dagli obiettivi, preannuncio, non volendo votare contro e per evitare strumentalizzazioni, la mia astensione. Quindi, non parteciperò alla votazione.

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